Arte e Cultura

La geofisica elucida le dieci ferite dell’Egitto raccontate nella Bibbia, validandole scientificamente

Le acque si tingono di rosso, cade una pioggia di grandine mista a fulmini incendiari, nuvole di insetti e oscurità coprono il paese, una strana malattia della pelle attacca gli abitanti. Ecco alcune delle dieci famose piaghe dall’Egitto che, secondo il Libro dell’Esodo – uno dei libri costituenti la Bibbia -, con cui il Signore ha travolto il popolo e le terre del Faraone, in rappresaglia per il suo rifiuto di liberare i figli d’Israele.

Questa parabola, come molte altre di cui il Libro Sacro è pregno, sono il racconto di gesta divine e umane, cataclismi ambientali e opere di trasformazioni del pianeta che lo hanno portato ad essere così come noi stessi lo conosciamo.

La Sacra Bibbia è – sotto questo punto di vista – un’incredibile cronologia storica e culturale che testimonia l’evoluzione dell’umanità intera, un testo vivido e fervente di cultura ambientale e spirituale che ogni uomo dovrebbe leggere. Nella versione contemporanea, l’inserimento di Note di Scrutatio, ovvero percorsi tematici, permettono al lettore – aiutato dalle tavole cronologiche e dall’atlante dei luoghi menzionati – di calarsi alle pendici della storia dell’origine del mondo.

L’ira si sparge dalla terra

Ma veniamo al racconto delle dieci piaghe d’Egitto. Manifestazione miracolosa dell’onnipotenza divina? Pura immaginazione al servizio del messaggio biblico? La geofisica ci invita piuttosto a favorire un’altra ipotesi. Perché questi fenomeni non sono così fantastici come sembrano. Al contrario: tutto può essere associato a un evento incredibile e differenziato davvero accaduto.

Di quale evento stiamo parlando? Secondo gli studi condotti presso l’Ifremer di Nantes, ciascuna di queste calamità può essere la conseguenza dell’eruzione di un vulcano. E riguardo alle dieci piaghe dell’Egitto, sappiamo anche molto bene quale sia l’eruzione responsabile: quella dell’isola greca di Santorini. Una delle eruzioni più potenti mai avvenute che ha avuto luogo, più o meno, nel 1613 a.C. Ciò è indicato dalle ultime stime che combinano dati archeologici e datazione al carbonio-14 di un ramo d’ulivo scoperto nei residui vulcanici dell’isola di Santorini.

Tuttavia, se seguiamo alla lettera il racconto biblico, le piaghe avrebbero colpito l’Egitto intorno al 1450 a.C.

Ma l’errore cronologico è qualificato dal fatto che questo racconto è stato scritto 800 anni dopo. Inoltre, diversi argomenti suggeriscono che proprio le conseguenze di questa eruzione, raccontata di generazione in generazione, hanno ispirato gli scribi dei primi scritti della Bibbia.

Dobbiamo infatti immaginare l’entità dell’evento: secondo le ultime stime, più di cento km cubici di materiale vulcanico, ceneri e rocce, sarebbero stati spruzzati nell’aria e nell’acqua, il che lo rende il una delle eruzioni più potenti mai sperimentate dall’umanità.

Per fare un confronto nostrano, il Vesuvio ha espulso “solo” tre km di materiale vulcanico, eppure conosciamo bene le conseguenze abnormi che ciò ha avuto su un’intera terra. Ciò significa che quello di Santorini ha avuto un impatto su molte civiltà mediterranee e l’Egitto non ha fatto eccezione.

La rotondità della Terra ha permesso che l’eruzione del vulcano di Santorini non fosse visibile dal delta del Nilo, ma il materiale polverizzato ha viaggiato molto lontano. Il cataclisma ha lasciato tracce su quasi tutto il margine mediterraneo, come testimoniano le ceneri rinvenute in Turchia, sul Mar Nero, sull’isola di Rodi e, ovviamente, in alcuni laghi vicino al Nilo.

Questo cataclisma è menzionato anche nei papiri medici che, anche se risalgono a circa due secoli dopo l’eruzione, identificano inevitabilmente disturbi molto più antichi collegabili all’esalazione dei fumi di questa esplosione vulcanica, oltre che al contatto con il materiale dissipato nell’ambiente circostante.

Senza dubbio, la Bibbia e la geofisica sono ora collegate, le attuali scoperte mettono in correlazione chiara gli studi storici e biblici, offrendo un punto di vista molto più ampio e naturalizzato anche ai più scettici rispetto alle vicende menzionate nel Libro Sacro.

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