Politica

Legge antifascismo approvata alla Camera

 

L’aula della Camera ha approvato la proposta di legge presentata da Emanuele Fiano, esponente politico del PD, contro la propaganda del regime fascista e nazifascista. Con questo decreto legge, se passerà anche al Senato, sarà vietata la produzione, la distribuzione e la vendita di beni che raffigurano persone o simboli che si rifanno al fascismo o al nazismo, punibili con la reclusione da sei mesi a due anni.

Il ddl antifascismo

Con la votazione di 261 sì, 122 no e 15 astenuti il ddl sull’antifascismo aspetta ora solo l’approvazione del Senato prima di diventare ufficialmente un reato previsto dal codice penale. Dopo la legge Scelba del ‘52 e la Mancino del ‘93, il nuovo testo di legge estenderà la condanna anche a chi verrà colto in flagrante nel saluto romano o diffonderà gadget ed altri beni che richiamino i regimi totalitari di destra, con la reclusione da “sei mesi a due anni”. Pena che aumenterà di un terzo se il fatto sarà commesso per via telematica o informatica.

Le contestazioni del centrodestra

Come da copione, la votazione non è andata incontro a clamorose sorprese, e la legge è stata approvata con i voti a favore oltre della maggioranza anche della sinistra. I voti contrari sono invece arrivati da Forza Italia, Fdi, Lega Nord e M5S. Tutto il centrodestra contesta apertamente il provvedimento. D’alta parte, Fratelli d’Italia aveva, inutilmente, cercato di posticipare l’esame del testo. Giorgia Meloni aveva, infatti, dichiarato “è una follia discuterlo ora”. Ignazio La Russa ha, invece, dichiarato ironicamente: “Ora sì che Renzi è antifascista: sta veramente rottamando tutti gli accendini e i portachiavi del disciolto e tanto vituperato partito fascista. E Fiano è solo una foglia di fico”. Secondo Francesco Paolo Sisto di FI questo decreto legge “rischia di diventare una polpetta avvelenata sia per i cittadini sia per i giudici”. I grillini hanno giustificato il loro voto contrario definendola una “Legge inutile e sbagliata, solo pura demagogia. Tanto tempo perso che poteva essere dedicato alle vere priorità del paese”.

Le motivazioni del Pd

Lo stesso Emanuele Fiano, relatore e “padre” del decreto legge, difende il testo dichiarando: “L’antifascismo è la cifra di chi difende la libertà, e le opinioni non vengono represse da questo testo”. Walter Verini afferma “La norma contro l’apologia del fascismo è necessaria. Per l’oggi, non per fare processi o rivisitare il passato”. Decreto legge approvato, per ora solo alla Camera, in vista anche della minaccia degli esponenti di Forza Nuova di organizzare una nuova marcia su Roma per il 28 ottobre, anniversario della vera marcia che porto il fascismo al potere.

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