Attualità

Museo del Design Italiano: Apertura e Indirizzo

Da Marco Zanuso a Ettore Sottsass, da Mario Bellini a Alessandro Bellini, da Gaetano Pesce a Aldo Rossi e ancora Gio Ponti, Franco Albini, Carlo Mollini, Piero Fornasetti, Achille Castiglioni, Enzo Mari, Bruno Munari. Questi sono solo alcuni dei grandi nomi presenti con i loro oggetti al Museo del Design italiano, inaugurato alla Triennale di Milano lo scorso 8 Aprile, in occasione della settimana del design milanese.

Aperto ufficialmente al pubblico già dal giorno 9 Aprile,il Museo è stato progettato e realizzato sotto la direzione artistica di Joseph Grima, con la volontà di Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano e grazie all’ impegno instancabile di un comitato scientifico composto da importanti nomi del mondo del design e dell’architettura: Paola Antonelli, Mario Bellini, Andrea  Branzi, Antonio Citterio, Michele De Lucchi, Piero Lissoni, Claudio Luti, Fabio Novembre, Patricia   Urquiola.

Per il momento il museo si snoda in una esposizione che prende in considerazione un arco temporale che parte dal dopoguerra, 1946 agli anni 80, periodo riconosciuto come di maggiore influenza del design italiano nel mondo. Circa 1.300 mq attuali in cui l’allestimento occupa solo lo spazio della curva al piano terra del Palazzo dell’Arte, con esposti ben 200 oggetti (una selezione dei pezzi maggiormente rappresentativi del design italiano, parte dei circa 1.600 oggetti della collezione di Triennale) che raccontano una storia di eccellenza e rivoluzione tutta italiana: 30 anni caratterizzati da materiali, tecniche e nuovi codici che hanno stravolto il vivere domestico e sociale del nostro paese nel mondo.

Ogni oggetto è accompagnato da foto, packaging ed interviste fatte agli autori . Ma questo è solo un assaggio. È stato deciso infatti che nei prossimi 2 o 3 anni si passerà dai 1300 ai 6000 mq e secondo quanto annunciato durante la giornata inaugurale, sarà bandito entro fine Maggio 2019 un vero e proprio bando di Concorso di progettazione internazionale per l’ampliamento del Museo.

Il progetto dovrà corrispondere alla concezione originaria di Joseph Grima, secondo cui il Museo del Design italiano deve essere “un luogo di ispirazione, secondo il senso più antico della parola museo.”

Un grande spunto questo offerto a tutti coloro che si accingeranno ad iniziare tale avventura che rimarrà in qualche modo nella storia. Da anni si attendeva che qualcuno prendesse l’iniziativa per raccogliere ed esporre in uno spazio adeguato e giusto l’immenso patrimonio artistico del Design italiano.

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