Musica

Musica Indie: intervista esclusiva a le sigarette

Le sigarette sono un duo che fa musica indie un po’ irriverente e diversa dal solito. Raccontarvi qualcosa di loro sarebbe un compito piuttosto difficile per questo credo che non ci sia modo migliore di quello di scoprire qualcosa sulla loro musica attraverso le loro parole. Il loro nuovo album si chiama “la musica non serve a niente”. Sì, avete letto bene. Irriverenti,divertenti, a tratti polemici e anche un po’ strani. Questo è ciò che direi sul loro album e sulla loro musica. Aprite spotify e immergetevi nei testi di Jacopo e Lorenzo e magari se siete fortunati potreste capitare in qualche locale e potreste ascoltare due ragazzi che sopra ogni cosa amano tanto, tanto la musica… quella bella.

Intervista a Le Sigarette

Ciao Lorenzo e ciao Jacopo, allora partiamo dal fatto che ho dovuto ascoltare il vostro album due volte di fila e sono sicura che non basti per capirvi a pieno. Quindi direi che potreste aiutarmi voi a capire un po’ chi siete e soprattutto a capire un po’ la vostra musica.Cominciamo con domande semplici un po’ più incentrate sul vostro duo, sul vostro album e sulla musica secondo Le sigarette. Com’è nato il vostro duo? Ci siamo conosciuti in una murga, una murga è una specie di marching band di musica e danza tradizionale argentina, jacopo al rullante e lorenzo al surdo-timpano; poi sono nate collaborazioni in progetti teatrali e gruppi busker, finchè Lorenzo non è riuscito a portare jacopo in una sala. Batteria e chitarra sono i nostri strumenti naturali, è stato tutto facile e  immediato.

Con il vostro album precedente 2+2=8, album tra l’altro autoprodotto, siete stati in tour praticamente per due anni facendo una marea di live…cosa vi aspettate da “La musica non serve a niente”? La stessa cosa, tanti tanti live. Abbiamo lavorato tanto per il nuovo album e ora lo vogliamo suonare dappertutto. A noi piace moltissimo suonare dal vivo, ogni volta è una nuova esperienza.

Questo album è stato realizzato in due fasi e avete iniziato addirittura nel 2015, quindi ci avete lavorato parecchio. Com’è stato il vostro approccio a questo nuovo lavoro e cosa vorreste che arrivasse a chi vi ascolta? l’intento è stato quello di realizzare un disco più fruibile del primo, abbiamo composto con calma e spontaneità le musiche, le strutture dei brani sono meno scorbutiche e più naturali e siamo stati volutamente più chiari nei testi. Chi ascolta può ovviamente fare ciò che vuole, tra le possibilità consigliamo di ballare, cantare, ascoltare, innamorarsi della nostra musica e portare 20 amici al nostro concerto più vicino.

Personalmente mi ricordate un po’ un mix fra Elio e le storie tese e Caparezza vi ho trovati freschi, irriverenti e divertenti anche nelle vostre “polemiche”, a chi vi ispirate per la vostra musica (che secondo me a qualcosa serve eheheh)?  Quando ho aperto la vostra pagina facebook la prima cosa che mi è saltata agli occhi è stata la frase delle informazioni “De LeSigarette!! non c’era bisogno, però ormai ci sono”… dato che ci sono voi come vi vedete fra 4/5 anni? Si l’irriverenza è un aspetto della nostra musica e delle nostre vite, non crediamo al rispetto di regole vecchie che non valgono niente, ma siamo due bravissimi ragazzi eh!!!   Che siamo freschi ce lo hanno detto in tanti, ma anche qui si tratta di noi…della nostra freschezza apparente e poi ricordarti due grandi come Elio e Caparezza fa molto piacere. Tra 4-5 anni non abbiamo la più pallida idea di chi saremo musicalmente parlando, ma sicuramente saremo qualcosa che ci appassiona altrimenti avremo fallito.

Quali sono i vostri progetti musicali futuri? Beh ora stiamo lavorando per presentare il disco a Roma al Lanificio e poi in tanti piccoli club di tutta italia. Nel 2018 ci sarà tanto da suonare e siamo concentrati su questo obiettivo, poi a fine anno faremo dei bilanci, ma per ora testa bassa e pedalare.

A questo punto vorrei farvi qualche domanda per capire qualcosa di più di voi…Come avete cominciato a fare musica? Quando avete capito insomma che da grandi volevate fare questo? Lorenzo ha iniziato a studiare la Batteria a 8 anni, quindi sono solo poco più di trent’anni che la suona, nel frattempo gli sono successe tantissime cose, ma non ha mai perso di vista la musica; Jacopo anche è partito da ragazzino: in principio fu il sax e poi la chitarra e da più grande ha studiato per fare il fonico e per insegnare pedagogia musicale. A un certo punto della vita devi scegliere chi sei e cosa fai e non è stato così difficile, è bastato ammettere che la maggior parte dei contatti e delle relazioni stabili che avevamo anche in ambito lavorativo era ormai relativa alla musica, in effetti quando siamo diventati grandi abbiamo deciso cosa volevamo fare.

Io sono curiosa di sapere da Lorenzo qualcosa sulla sua “vita precedente”. Ho sempre avuto professori di Filosofia e Storia un po’ particolari ma nessuno di loro era un cantante, batterista, percussionista. Come conciliavi la tua vocazione per la musica con un lavoro come quello dell’insegnante e soprattutto che ne è ora della versione insegnante di Lorenzo? …ah ah ah! ecco partiamo con una risata, così… per non piangere. La vita da professore di Lorenzo è stata solo quella di un aspirante professore e quindi un grande insuccesso, diciamolo con la giusta irriverenza che tanto amiamo. Un continuo tentare di risolvere questioni burocratiche legate alle graduatorie per l’insegnamento che è la cosa più lontana che può esistere rispetto a stare con dei ragazzi a chiacchierare di Kant o di Marx.  Due lauree e un master non sono bastate neanche per fare un paio di supplenze; evidentemente ad un certo punto, dopo vari anni di attesa di avere un qualsiasi incarico, Lorenzo è diventato grande e ha vinto la musica… e in fondo proprio così doveva andare, le lauree le usiamo per scrivere i testi.

Qual è stata la vostra prima musicassetta? perché credo che anche voi abbiate cominciato con quelle e non con i cd. Si siamo passati per le musicassette è vero. Lorenzo, diciamolo senza paura, collezionava quelle di Claudio Baglioni in prima media, poi sono arrivati gli U2, i Queen e mille altri e poi nei primi due anni del liceo infiniti mixtape, di ogni band dell’universo, addirittura una cassettona mista di Nevermind e in Utero. Jacopo è più giovane ha potuto saltare una buona parte di anni in cui non esistevano ancora i cd, però è andato fortissimo: prima audiocassetta i PIXIES, altro che Baglioni!

Cosa pensate di questo nuovo modo di ascoltare e scoprire la musica in cui tutto passa per il web e per piattaforme ben diverse dalla radio? Va benissimo, è entusiasmante, c’è tantissima roba da ascoltare e si scoprono tante nuove cose ogni giorno. siamo più che favorevoli e poco nostalgici di tempi passati in cui circolava meno musica.

Siete tipi da ipod, musica sul telefono da spotify o prediligete ancora la copia fisica? In questo periodo spotify stravince.

Cosa non manca mai sul vostro comodino? Un libro, il caricabatteria per il cellulare.

Consigliate ai lettori una canzone del vostro album che devono assolutamente ascoltare per innamorarsi de “le sigarette”. Capovolto è il brano più intimo, quello che può essere utile a volerci bene.

Ultima domanda giuro, con cui chiudo sempre le mie interviste e che poco ha a che fare con la musica…Qual è il vostro piatto preferito? Tantissimi… in generale, anche se siamo magri, ci piace mangiare. Lorenzo vota per Saltimbocca alla romana, Jacopo per Uova di Lupo con la ricetta segreta di famiglia… che ragazzo misterioso.

Tag

India Bongiorno

Dottoressa in Giurisprudenza, Avvocato praticante e (ormai) ex pallavolista. Sto ancora studiando per realizzare il mio sogno di diventare Magistrato,ma la grande passione della mia vita è sempre stata il calcio,l'unico vero amore il mio Milan. Cresciuta a pane volley e partite di pallone, ho sempre amato scrivere ciò che mi passava per la testa...prima o poi scriverò un libro ma per ora mi dedico a scrivere delle cose che mi piacciono.
Back to top button
Close
Close