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Papa Francesco in Egitto: Discorso e Incontro con l’Imam di Al-Alazhar

Alle 16.15, Papa Francesco si è recato all’Università del Cairo, dove ha incontrato i partecipanti alla Conferenza Internazionale sulla Pace e fatto il suo primo discorso in Egitto. Qui il Grande Imam di Al-Alazhar ha chiesto: “Un minuto di silenzio in memoria di tutte le vittime e come segno di consolazione per i parenti a prescindere dalle loro appartenenza culturali e religiose”, subito dopo il minuto di silenzio, il Grande Imam, Ahmed Al Tayyib, ha preso la parola. L’incontro è stato un bellissimo momento di dialogo interreligioso e di fratellanza.

Papa Francesco all’università di Al Alazhar

Dopo la cerimonia di benvenuto ad Heliopolis, il Santo Padre Francesco si è recato all’Università di Al-Alazhar dove ha incontrato il Grande Imam, Ahmed Al Tayyib ed è li che il Papa ha pronunciato il primo discorso, davanti ai partecipanti alla Conferenza Internazionale sulla Pace. Il primo a prendere la parola è stato il Grande Imam di Al-Alazhar il quale ha chiesto di osservare un minuto di silenzio in memoria delle vittime della furia omicida del terrorismo. Subito dopo il minuto di silenzio, lo stesso Ahmed Al Tayyib ha preso per primo la parola e ha denunciato i conflitti che stanno insanguinando il mondo specialmente in questi ultimi tempi, indicando tra le cause il traffico di armi e l’individualismo. Al termine del suo discorso, il Grande Imam di Al-Alazhar ha lanciato un appello affinché si lavori per la pace.

Il discorso di Papa Francesco

Quello di Papa Francesco è stato sicuramente il discorso più atteso e più importante del suo pontificato fino ad ora. Nel videomessaggio inviato al popolo egiziano, Papa Francesco ha esordito con il saluto in arabo “Al Salamò Alaikum” e così ha fatto oggi pomeriggio salutando i presenti. Il pontefice ha esordito ricordando l’importanza dell’Egitto, affermando come fosse una terra che ha fatto da culla alla cultura: “Fin dall’antichità, la civiltà sorta sulle rive del Nilo è stata sinonimo di civilizzazione: in Egitto si è levata alta la luce della conoscenza, facendo germogliare un patrimonio culturale inestimabile, fatto di saggezza e ingegno, di acquisizioni matematiche e astronomiche, di forme mirabili di architettura e di arte figurativa”. 

Subito dopo Papa Francesco ha parlato dei giovani che sono la speranza del futuro e la pace è ciò che l’uomo deve realizzare per prospettare un futuro migliore: “La ricerca del sapere e il valore dell’istruzione sono state scelte feconde di sviluppo intraprese dagli antichi abitanti di questa terra. Sono anche scelte necessarie per l’avvenire, scelte di pace e per la pace, perché non vi sarà pace senza un’educazione adeguata delle giovani generazioni. E non vi sarà un’educazione adeguata per i giovani di oggi se la formazione loro offerta non sarà ben rispondente alla natura dell’uomo, essere aperto e relazionale”.

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Papa Francesco in Egitto: il dialogo interreligioso

Il discorso di Papa Francesco si è dunque spostato “nel campo del dialogo religioso” come egli stesso ha affermato, giungendo così ad un punto fondamentale del discorso e sicuramente il più atteso data la circostanza e “specialmente interreligioso, siamo sempre chiamati a camminare insieme, nella convinzione che l’avvenire di tutti dipende anche dall’incontro tra le religioni e le culture. In questo senso il lavoro del Comitato misto per il Dialogo tra il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e il Comitato di Al-Azhar per il Dialogo ci offre un esempio concreto e incoraggiante”. 

Continuando, Papa Francesco ha parlato di “tre orientamenti fondamentali” ovvero “il dovere dell’identità, il coraggio dell’alterità e la sincerità delle intenzioni”, questi tre orientamenti, ha spiegato Bergoglio: “se ben coniugati, possono aiutare il dialogo”, parole importanti quelle di Francesco, interrotte soltanto dagli applausi dei presenti. L’Egitto dunque culla di culture e crocevia di popoli con tradizioni diverse, ha dato luogo a quel rispetto tra i popoli e oggi Francesco ha così detto: “In Egitto non è sorto solo il sole della sapienza; anche la luce policromatica delle religioni ha illuminato questa terra: qui, lungo i secoli, ‘le differenze di religione hanno costituito una forma di arricchimento reciproco al servizio dell’unica comunità nazionale’. Fedi diverse si sono incontrate e varie culture si sono mescolate, senza confondersi ma riconoscendo l’importanza di allearsi per il bene comune”.

Messaggio attuale e oggi ha spiegato Bergoglio citando il libro dell’Esodo: “Alleanze di questo tipo sono quanto mai urgenti oggi”, perché la religione non deve essere strumento di guerra o di odio ma anzi come ha detto lo stesso Francesco: “La religione non è un problema ma è parte della soluzione”. Infine Papa Francesco si è espresso in fatto di religioni spiegando che: “la religione non è certo solo chiamata a smascherare il male; ha in sé la vocazione a promuovere la pace, oggi come probabilmente mai prima. Senza cedere a sincretismi concilianti, il nostro compito è quello di pregare gli uni per gli altri domandando a Dio il dono della pace, incontrarci, dialogare e promuovere la concordia in spirito di collaborazione e amicizia”; e quindi i religiosi e le religioni devono unirsi per combattere che traffica le armi e chi procura la povertà, altro compito è quello di promuovere la pace.

Al termine dell’incontro con il Grande Imam di Al-Azhar, il pontefice si è recato in visita privata da sua Santità Tawadros II e insieme subito dopo il colloquio stanno celebrando un momento di preghiera ecumenica dove appunto copti e cattolici pregano insieme. Papa Francesco si porterà nella chiesa di San Pietro, resa famosa dal recente attentato durante la Domenica delle Palme, chiesa che ha ancora il sangue dei martiri cosparso su uno dei muri, dove sono state affisse le foto dei fedeli caduti.

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