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Papa Francesco oggi in Birmania per iniziare il viaggio in Asia

Papa Francesco, dopo dieci ore di volo, è giunto questa mattina all’aeroporto internazionale di Yangon, in Myanmar. Ad accoglierlo vi era l’incaricato governativo per il Culto e i Rapporti con le Minoranze. Inizia nella buddhista ex Birmania il viaggio in Asia del Pontefice, viaggio che proseguirà in Bangladesh. In entrambi i Paesi, i Cattolici rappresentano una minoranza discriminata.

Viaggio nel Paese di Aung San Suu Kyi

La scelta di iniziare il viaggio apostolico in Asia con una tappa in Myanmar è stata presa da Francesco con l’obiettivo di simboleggiare la vicinanza della Santa Sede a tutte le minoranze perseguitate nel mondo. Nel Paese in questione, infatti, la comunità Rohingya, di fede islamica, è da anni oggetto di una vera e propria pulizia etnica da parte del Governo. La giunta militare al potere nell’ex Birmania mira a rafforzare la coesione religiosa della nazione. Papa Francesco, che inconterà anche il Premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, si è impegnato a ribadire l’importanza della libertà di culto e del ripudio della violenza di Stato.

Visita ai campi profughi

Il Papa visiterà i campi profughi allestiti al confine tra l’ex Birmania e il Bangladesh, campi profughi che ospitano migliaia di Rohingya in fuga a causa dei rastrellamenti operati dall’esercito di Naypydaw. Il Bangladesh sarà la seconda tappa del viaggio di Francesco, un Paese quasi totalmente islamico in cui i Cristiani vivono tra mille difficoltà. Il terrorismo rappresenta una delle principali piaghe di Dacca, oltre alla povertà e all’analfabetismo. Nella seconda tappa del suo viaggio apostolico, il Pontefice condannerà nuovamente ogni violenza animata dall’odio religioso e rivolgerà un appello ai leader asiatici a fare prevalere la concordia tra le comunità etniche rispetto alla ricerca della supremazia di una etnia sulle altre.

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