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Philip Roth morto lo scrittore all’età di 85 anni

È morto Philip Roth, il prolifico e multiforme scrittore statunitense, figura prominente nella letteratura dell’ultimo secolo e autore di testi come ‘Pastorale Americana’ – per cui vinse il Premio Pulitzer nel 1997.

Si è spento questo questa notte in un ospedale di Manhattan “circondato dai suoi amici di una vita che lo hanno profondamente amato” come ha detto il suo agente Andrew Wylie. La causa è stata una insufficienza cardiaca. Aveva 85 anni.
Nato a Newark, nel New Jersey, il 19 marzo del 1933 Roth ha studiato in alcune delle più grandi università d’America, prima alla Chicago University e poi a Princeton, specializzandosi in letteratura angloamericana e scrittura creativa. Il suo nome ben presto divenne famoso: nel 1959 venne pubblicato ‘Addio, Columbus e cinque racconti’, in cui l’autore mostra da subito il suo stile ironico e coltissimo e sfodera le tematiche irrinunciabili della sua narrativa: sessualità, psicoanalisi, religione e morale. Figlio di immigrati galiziani di origine ebraica, esplorerà sempre nei suoi testi le tematiche dell’identità ebraica, l’antisemitismo e l’esperienza ebraica in America. A questo – attraverso la psicoanalisi e una scrittura intimistica – , si mescola una profonda ricerca sulla sessualità maschile che si riflette nei personaggi delle sue opere come Alex Portnoy, David Kepesh e Nathan Zuckerman, protagonista del ‘Lo scrittore Fantasma’ (1979), quest’ultimo definito come il suo “alter ego” e che infatti inseguirà Roth per tutta la sua vita con ‘Zuckerman scatenato’ (1981), ‘La lezione di anatomia’ (1983) e ‘L’orgia di Praga’ (1985), ‘La controvita’ (1986) e ‘Il fantasma esce di scena’ (2007).

Zuckerman lo ritroveremo anche in ‘Pastorale americana’ (1997), un romanzo definito dal ‘New Yorker’ “epocale”, e che insieme agli altri componenti della cosiddetta “Trilogia” – ‘Ho sposato un comunista’ e ‘La macchia umana’- , mostra un lato più “impotente” del Zuckerman narratore, sofferente per via di un cancro alla prostata.Qui i temi trattati non si focalizzano più principalmente sulla sessualità maschile, ma vengono esposti argomenti critici del contesto americano.

È con ‘Il fantasma esce di scena’ che Roth dà il suo addio a Zuckerman e alla sua carriera. In una sua intervista del 2007 afferma infatti che la fine: “Non si avvicina, è arrivata. Eppure ho moltissimi lettori giovani”. Sarà forse questo che ha spinto Roth di continuare a scrivere e dal 2008 pubblicherà ‘Indignazione’ (2008) ‘L’umiliazione’ (2009) e ‘Nemesi’ (2010).

Nei suoi 50 anni di carriera, con la pubblicazione di più di 30 romanzi, fu sempre un papabile vincitore del Premio Nobel per la Letteratura, ma non lo vinse mai. La sua fama di scrittore internazionale venne però riconosciuta con il Man Booker International Prize nel 2011.

Ultimamente conduceva la sua vita tra l’Upper East Side di New York e in una sua villa del Connecticut, senza mai smettere di scrivere e come egli stesso disse in una sua intervista per L’Espresso: “Scrivere un libro per me è vivere. Al mattino, appena mi sveglio, ho voglia di mettermi al lavoro.[…] Sono semplicemente nato per scrivere. E quando non scrivo, mi sento come una macchina con le ruote che girano a vuoto nella neve”.

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Miriam Belpanno

Sono appassionata di libri, arte, cinema, viaggi. Intraprendo sempre strade diverse, cercando di occuparmi di qualsiasi cosa che mi è sottomano, perché qualsiasi cosa merita di essere raccontata, scritta, letta.
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