Salute

Quanto è cancerogeno lo stirene?

Lo stirene è un materiale utilizzato soprattutto dalle industrie che fabbricano materie plastiche o nella produzione del polistirolo

Nonostante l’adattabilità ai vari settori in cui viene impiegato, è cancerogeno per i lavoratori esposti alla sua lavorazione. Lo ha confermato il Dipartimento Statunitense di salute, che il 10 giugno 2011 ha pubblicato il XII rapporto sui cancerogeni.

Cos’è lo stirene

Lo stirene è un idrocarburo aromatico molto reattivo e facilmente polimerizzante. Conosciuto anche come stirolo, feniletilene o vinilbenzene, diventa un liquido oleoso a temperatura ambiente. Insolubile in acqua, si scioglie nei più comuni solventi organici.

Tuttavia presenta un’elevata tossicità ed è infiammabile.

Utilizzi dello stirene

Lo stirene viene utilizzato principalmente come monomero per la produzione di numerose materie plastiche, quali:

  • polistirene (o polistirolo);
  • ABS, ovvero il polimero acrilonitrile-butadiene-stirene;
  • gomma SBR, ovvero stirene-butadiene-rubber;
  • copolimero stirene-divinilbenzene;
  • plastiche, gomme, schiume isolanti, fibre, eccetera.

Effetti tossici sull’uomo

L’esposizione allo stirene può causare:

– irritazione provvisoria delle mucose congiuntivali e nasali;
– cefalea, vertigini, sonnolenza e diminuzione dei riflessi;
– tosse;
– sonnolenza;
– depressione;
– eritema, xerosi e dermatiti;
– alterazioni del sangue caratterizzate da riduzione dei globuli bianchi con linfocitosi;
– alterazioni della funzionalità epatica: nausea, vomito, perdita di appetito e stanchezza.

Lo studio

Lo stirene è stato riconosciuto ufficialmente come cancerogeno dal XII rapporto sui cancerogeni, pubblicato il 10 giugno 2011 dal Dipartimento Statunitense di salute, Programma Tossicologico Nazionale. La conferma arriva anche da uno studio condotto a tal proposito dall’IARC, International Agency for Research on Cancer, costola dell’OMS e deputata alla lotta al cancro.

La ricerca, condotta dall’equipe dello studioso danese Henrik A. Kolstad e pubblicata su Epidemiology, si basa sui dati medici di lavoratori danesi impiegati, nel periodo 1968-2011, nel settore della plastica rinforzata. Non è un caso infatti che negli anni ’70 fu rilevato un elevato picco di leucemia in alcuni lavoratori americani dell’industria della gomma sintetica e la cui causa rimaneva dubbia: infatti i medici non sapevano se ricondurla allo stirene oppure al butadiene. Questo condusse i ricercatori ad analizzare i lavoratori operanti nelle industrie di plastiche dure, che non utilizzavano il butadiene.

Dunque lo studio ha analizzato i dati medici di 73.036 lavoratori di industrie danesi che nel periodo in esame producevano turbine e yacht. Dai risultati è emerso che proprio su quel campione si è trovato il doppio di casi di leucemia acuta mieloide rispetto all’incidenza statistica e un rischio cinque volte maggiore per un particolare raro tipo di cancro nasale. Questo era presente soprattutto tra le persone di età compresa tra i 15 ai 29 anni.

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Veronica Mandalà

Palermitana di nascita, sono laureata in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo all'Università "La Sapienza" di Roma. Appassionata scrutatrice della realtà in tutte le sue sfumature, mi occupo di attualità, politica, sport e altro.
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