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San Martino: Storia del Taglio del Mantello e leggende sul Santo celebrato l’11 novembre

L’11 novembre si festeggia San Martino, il Santo divenuto famoso per la sua generosità e per la “Storia del Taglio del Mantello”. Ecco cosa racconta la leggenda

Martino era figlio di un veterano dell’Impero Romano e per questo entrò nell’esercito con il grado di circitor, ovvero ufficiale addetto alla sicurezza e alle ronde notturne. Un notte molto fredda (siamo in Francia, nel IV secolo) Martino durante il suo solito giro di ispezione incontrò un mendicante, tutto infreddolito. Scese da cavallo e con la spada tagliò in due parti il proprio mantello da soldato, donandone una metà al povero uomo. Quella stessa notte, finito il turno di ronda e tornato al campo, Martino sognò Gesù.

Martino era pagano, ma nel sogno Gesù lo portava ad esempio agli altri Cristiani raccontando loro come un soldato romano, dividendo il mantello con un bisognoso, aveva compiuto un forte atto di generosità e bontà d’animo. Quando Martino si svegliò, trovò il suo mantello intero. Poco dopo quell’episodio e quel sogno, Martino si convertì al Cristianesimo. Servì nell’esercito romano ancora per qualche anno. Divenne monaco e, dopo aver predicato a lungo in Italia, in Francia e nell’attuale Ungheria (dove era nato),  si stabilì nella cittadina francese di Tours dove divenne vescovo.

San Martino viene sempre illustrato nell’atto di tagliare il suo mantello per donarlo al povero viandante. Il prodigioso mantello, chiamato anche cappella,  venne conservato come reliquia dai Re francesi della dinastia dei Merovingi. Fu così che nacquero i termini cappella , piccolo locale – diverso e distaccato dalla chiesa – dove spesso si conservano reliquie e cappellano, incaricato della custodia del mantello e da allora “custode della cappella”.

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