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Sanzioni Onu, Corea del Nord contro Usa: “Pagheranno prezzo maggiore”

Pyongyang ha annunciato: “Pagheranno un prezzo mille volte maggiore” in riferimento alle nuove sanzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu contro la Corea del Nord. “Se i nemici credono che la Corea del Nord possa essere frenata dalle sanzioni, non è altro che un’illusione. Fintanto che gli Stati Uniti continueranno con la loro politica ostile e il ricatto nucleare, non sposteremo un piede dal nostro cammino verso il rafforzamento della nostra forza nucleare”, ha detto Kim Jong-un.

Tali restrizioni, considerate dal regime un “odioso complotto” statunitense, sono state messe a punto con lo scopo di placare le ambizioni nucleari nordcoreane privando Pyongyang di un miliardo di dollari annuali di introiti dall’export. La risoluzione è stata approvata all’unanimità dal Consiglio delle Nazioni Unite e dalla Cina, tradizionale alleata della Nord Corea, che ha votato a favore senza esercitare diritto di veto.

L’obiettivo alla base delle sanzioni è di negoziare il programma missilistico nordcoreano, dopo l’ultimo test compiuto su un missile intercontinentale lo scorso 4 luglio. “Il miglior segnale che la Corea del Nord potrebbe dare per dimostrare che è  pronta a negoziare con gli Stati Uniti sarebbe quello di interrompere i lanci missilistici”. Lo ha detto il Segretario di Stato Rex Tillerson a Manila, a margine del forum dell’Asean, sottolineando quanto l’interruzione dei lanci rappresenterebbe il “primo e più forte segnale” da parte di Pyongyang.

Nella capitale delle Filippine si è tenuto anche l’incontro tra il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il ministro nordcoreano Ri Yong-ho. Secondo quanto emerso, Lavrov ha esortato le parti alla moderazione e ad iniziare a cercare un punto d’incontro perché si possa arrivare ad un accordo politico-diplomatico.

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