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Le Tre Grazie di Canova al Mann di Napoli: Date e Info

Il MANN di Napoli non si smentisce mai. Finalmente, l’annuncio ufficiale dell’arrivo di alcune opere meravigliose, di uno degli scultori e pittori italiani più amati del neoclassicismo.
Le tre Grazie di Antonio Canova, arriveranno in prestito, nella città Partenopea a Marzo del 2019, provenienti dal museo di San PIETROBURGO. Il gruppo scultoreo, assieme ad altri capolavori dello scultore, formeranno una mostra senza eguali.

Tutto nasce da un accordo di reciproco scambio tra le due parti, avvenuto alcune settimane fa:  il Direttore  del Museo Statale russo Mikhail Pietrovsky ed il Direttore del MANN di Napoli Paolo Giulierini hanno stretto un patto di collaborazione, una sorta di relazione internazionale  tra i due prestigiosi musei.

Assieme a Le Tre Grazie ritraenti le tre famose dee della mitologia greca, realizzate tra il 1812 e il 1817, arriveranno anche altri 5 capolavori del Canova: Il Genio della morte (1798 – 1805), La Danzatrice (1811 – 1812), L’ Elbe stante (1800 – 1805), Amore e Psiche e l’Amorino Alato (1797).

Ma non finisce qui lo stupore. Oltre a queste sei magnifiche opere, sempre a Napoli, giungeranno anche una statua romana L’ermafrodito dormiente (III – I secolo a. C.) ed il gruppo bronzeo di Ercole e Lica.

A San Pietroburgo invece, come da accordo sarà organizzata sempre nel 2019, una mostra dedicata a Pompei, la città distrutta dall’Eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

 

Antonio Canova

Scultore e pittore italiano (1757 – 1822).  Massimo esponente del neoclassicismo in scultura e soprannominato per questo il “nuovo Fidia”. Egli fece suo l’ideale di Bellezza classica facendolo rivivere attraverso il marmo. La sua arte ebbe enorme influenza sulla scultura del primo ottocento.Le sue sculture, realizzate in marmo bianco, modellate in modo armonioso e levigato. Oggetti puri ed incontaminati: una bellezza ideale, ed eterna. I soggetti delle sue sculture si dividono in due tipologie: le allegorie mitologiche e i monumenti funebri.

 

MANN Museo Archeologico di Napoli

Tra i più antichi ed importanti Musei al modo per ricchezza e unicità del suo patrimonio e per il meraviglioso contributo offerto al panorama .

Sia l’origine che la formazione delle collezioni sono strettamente legate alla figura di Carlo III di Borbone, sul trono del Regno di Napoli dal 1734, e alla sua politica culturale di promozione dell’esplorazione delle città vesuviane sepolte dall’eruzione del 79 d.C., realizzazione in città di un Museo Farnesiano, grazie al trasferimento dalle residenze di Roma e Parma di parte della ricca collezione ereditata dalla madre Elisabetta Farnese.

Il Museo è divenuto nazionale nel 1860 e le collezioni sono andate arricchendosi con l’acquisizione di reperti provenienti sia dagli scavi nei siti della Campania che dell’Italia Meridionale e dal collezionismo privato. Il trasferimento della Pinacoteca a Capodimonte nel 1957 ne determina l’attuale fisionomia di Museo Archeologico.

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