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Unesco Italian Youth Forum di Matera: Intervista a Marica Montemurro

Si è chiusa a Matera la prima edizione del Forum Nazionale dei giovani dell’Unesco, che ha visto la città lucana, patrimonio dell’Umanità e capitale europea della cultura 2019, e la sua comunità protagonisti di questo importante evento culturale. Il Forum, che ha avuto luogo dal 23 al 25 Febbraio tra le iniziative dell’Anno Europeo del Patrimonio, è stato coordinato dai membri della delegazione lucana dell’ Associazione Italiana Giovani per l’UNESCO, che insieme con le altre delegazioni regionali costituiscono l’Associazione Italiana Giovani per l’Unesco ed è stato realizzato con la collaborazione della Regione Basilicata, del Comune di Matera e della Fondazione Matera Basilicata 2019.

Marìca Montemurro, illustratrice e operatrice culturale materana, socia dell’Associazione Italiana Giovani per l’Unesco, è stata coinvolta attivamente in questa iniziativa che ha chiamato a raccolta non solo i soci e membri delle delegazioni Giovani Regionali, tutti rispettivamente di età compresa tra i 20 e i 35 anni, ma anche la comunità del materano che tramite questa iniziativa ha riscoperto i luoghi del patrimonio, i progetti di riqualificazione culturale per la città e che ha partecipato agli incontri con relatori italiani e non.

Per essere più precisi Marìca è referente per il Miur, ossia referente dei progetti regionali per le scuole di primo e secondo grado, che vengono realizzati e promossi grazie al Ministero dell’Istruzione. Attualmente è infatti coinvolta nel Progetto UNESCOEdu, in attività di odonomastica e cartografia presso i Licei Classico e Artistico di Matera.

Matera

Intervista a Marica Montemurro

La riuscita del Forum e i plausi ricevuti, nonostante la stanchezza e alcuni disguidi, l’hanno resa soddisfatta e fiduciosa verso le prossime iniziative dell’Associazione. In questa breve intervista spiega il lavoro fatto e cosa si dovrebbe ancora fare, per Matera, per la collettività e per il patrimonio culturale.

Come è nata l’idea dell’Unesco Italian Youth Forum?

Per rispondere a questa domanda occorre fare qualche passo indietro. Nel 2015 è nato il Comitato Giovani della Commissione Nazionale per l’Unesco per iniziativa di Paolo Petrocelli, attuale Presidente del Comitato, e dei soci fondatori, Antonio Libonati, Virginia Caimmi, Liliana Mota. Formatisi i Comitati Regionali, i cui rappresentanti e soci sono stati tutti selezionati tramite bando, è stata indetta la prima Assemblea del Comitato a Roma in cui sono stati discussi scopi e direttive per la seconda Assemblea che si è svolta a Napoli nel 2016. Così si è deciso di organizzare la terza Assemblea a Matera, in quanto il 2018 è l’anno del Patrimonio nonché anno prima del 2019, quando Matera sarà capitale europea della cultura. In questi due anni il Comitato si è trasformato in Associazione e l’Assemblea è stata convertita in Forum. Trattandosi di Forum la partecipazione avrebbe dovuto essere più ampia, quindi non circoscritta ai soli soci ma aperta alla comunità. L’organizzazione dell’iniziativa è stata possibile grazie anche al contributo della Fondazione Matera 2019.

Quali sono stati i temi discussi e, data la presenza di relatori non solo italiani (come Adama Sanneh, co-fondatore della Moleskine Foundation, Pier Luigi Sacco, docente di economia della cultura dello IULM, Alex Giordano, antropologo dell’innovazione) ma provenienti da altri paesi del mondo (come Ferdinand Richard, Presidente del Fondo Roberto Cimetta e Basma El Husseiny, direttore di Culture Resource al Cairo ed esperto Unesco in Governance Culturale), quanto è importante negli ambiti culturale, scientifico, imprenditoriale che rappresentanti di realtà diverse condividano idee, competenze ed esperienze non solo tra loro ma anche con interlocutori come gli studenti?

L’Organizzazione del Forum ha ovviamente rispettato i principi Unesco quali la pace e l’eguaglianza dei popoli, superando ogni diversità. I tavoli di lavori sono stati strutturati sulla base di quattro macro-aree: istruzione, foundraising, innovazione (digitale e culturale) e ambiente e gli esperti sono stati divisi come relatori in base alle aree di competenza. Tra le tante cose si è discusso di giovani e patrimonio, di diversità culturale, diritti e inclusione nell’area del Mediterraneo e di innovazione tecnologica e sostenibilità.

I relatori hanno interagito con i soci e con la comunità partecipante ed è stato interessante notare come i partecipanti non lavorassero necessariamente nell’ambito dei beni culturali. Tra i soci ci sono ad esempio scienziati, matematici, economisti che attraverso i tavoli di lavoro hanno ricevuto e dato stimoli per integrare le loro conoscenze e competenze e quelle degli altri partecipanti. Insomma il punto di forza del Forum è stato l’approccio orizzontale e non verticale. Rappresentativa del successo di questo approccio è stata sicuramente l’attività “PatrimonioInGioco” organizzata il pomeriggio di Sabato 24, sotto la pioggia. E’ stata una passeggiata che ha toccato varie tappe della città tra le quali l’Open Design School, la Cooperativa Sociale Il Sicomoro, il Palombaro e Casa Cava e tra soci e persone esterne all’Unesco sono stati creati 7 gruppi  coordinati da 7 guide turistiche che lavorano a Matera.

Le guide hanno condotto i partecipanti all’interno della realtà culturale materana e con l’aiuto dei Project Leaders sono stati spiegati ai soci e ai cittadini sfide e progetti di Matera 2019. Le impressioni e le considerazioni venute fuori durante il percorso sono state davvero significative: in particolare, i cittadini materani che avevano un po’ perso l’entusiasmo di Matera 2019, prendendo direttamente coscienza dei progetti, lo hanno recuperato, i non locali invece hanno percepito le grandi potenzialità di Matera e del suo capitale culturale insieme con la necessità di realizzare progetti con degli effetti di lungo termine. Ovviamente le ottime impressioni ci hanno spinto ad appurare che la comunità crede nei progetti dei giovani per e sul territorio.

Quali sono le prossime iniziative dell’Associazione Giovani?

In cantiere c’è il progetto UnescoEdu con il Miur da chiudere entro la fine dell’anno scolastico. Durante Il Forum è stato presentato anche il videogioco su Matera prodotto dalla Digital LightHouse in cui è coinvolto il Comitato Giovani Basilicata. Altri progetti sono Tour “S’ignora”, un tour di musica, pittura e architettura che attraverserà l’intera penisola e Smart Communities (need Smart Museum), progetto di app e musei, e ad Aprile ci sarà la Giornata Internazionale del Jazz. Infine, la prossima Assemblea che si svolgerà il prossimo anno a Trieste. ( per i progetti e le prossime giornate internazionali: http://www.unescogiovani.it/)

Un’ultima domanda. A fronte della crescita esponenziale del numero di B&B, Bar e Ristoranti e della minaccia di chiusura di cui si è sentito spesso parlare di librerie e anche della Biblioteca Provinciale Stigliani e dunque a fronte di questa situazione di Matera capitale “dell’alloggio” più che del turismo culturale, quale pensi sia la via giusta da seguire per valorizzarla davvero?

In primo luogo penso che Matera abbia vissuto e stia vivendo momenti diversi. Al momento della nomina è partita col botto, è stata una forma di riscatto per la città che da “Vergogna d’Italia” è diventata capitale europea della cultura. Il cambio di amministrazione ha purtroppo sfavorito la conservazione del fermento iniziale, c’è stato insomma un momento di stallo con una lenta ripresa. La città è un museo a cielo aperto, è vero, ma è necessario alimentare turismo, interesse e partecipazione dei locali, e non solo, con eventi culturali. La Fondazione Matera 2019 si propone di fare proprio questo: partire dal basso, dalle esigenze dei cittadini cosicchè possano credere nel titolo di capitale europea della cultura ed esserne i diretti protagonisti.

Penso, inoltre, che il problema stia nel modo di fare cultura, capire che la cultura può essere rappresentata e gestita in vari modi e che deve coinvolgere la comunità locale. Un esempio lampante è stata la passeggiata del 24 con una forte partecipazione nonostante la pioggia. Questo modo di procedere è in realtà quello adoperato da tutte le città capitali europee della cultura. Recentemente sono stata a Plovdiv, città della Bulgaria e anch’essa capitale europea della cultura 2019. Plovdiv è una città che presenta ampi divari sociali ed economici. Ciò nonostante la città sta vivendo però una importante riqualificazione degli spazi urbani e queste zone vengono così restituite alla comunità. I giorni in cui ho visitato la città, la Fondazione Plovdiv 2019 aveva organizzato un festival internazionale di giochi urbani, la location principale era una ex fabbrica di tabacco abbandonata ,vi hanno partecipato famiglie con bambini con l’adeguata vigilanza e con la dovuta messa in sicurezza strutturale degli edifici. Ovviamente Matera e Plovdiv sono città diverse ma gli obiettivi di rilancio sono gli stessi.

Ciò non toglie che un demerito della Matera degli ultimi anni siano i prezzi troppo alti fissati dagli albergatori così come i fitti esagerati dei locali del centro storico.

 

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