PFAS: tre province venete a rischio falde acquifere contaminate, Greenpeace mette in allerta Vicenza, Padova e Verona
Si tratta di Pfc (composti poli e perfluorurati), la più grande associazione mondiale di tutela dell’ambiente, Greenpeace, esamina i livelli di inquinamento di: Italia, Ohio-West Virginia (Usa), Olanda e Cina e ci descrive come questi possono entrare a contatto con il nostro corpo tramite le falde acquifere. In Italia, l’area a rischio comprende 150 chilometri, prendendo le tre province venete: Vicenza, Padova e Verona.
La produzione di composti chimici pericolosi, come i Pfc, rischiano di danneggiare dalle 300 alle 450 mila persone nell’area veneta, grazie all’inquinamento dell’aria ma soprattutto al rischio legato all’inquinamento delle falde acquifere. Alcuni Pfc, appena rilasciati in natura, impiegano molto tempo per decomporsi, restando così nell’ambiente per molti anni e diffondendosi nell’atmosfera terrestre, ma non solo. Anche nelle acque superficiali (fiumi e laghi), potabili e di falda.
Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia, spiega in un’intervista rilasciata al Il fatto Quotidiano.it le contromisure che si stanno prendendo nell’area veneta per cercare di ridurre l’inquinamento: “Stiamo chiedendo alle aziende dell’abbigliamento outdoor, uno dei settori che impiega queste sostanze, di eliminarle dalla produzione entro il 2020. Alcuni marchi lo stanno già facendo perché le alternative sono già disponibili sul mercato”.
Gli abitanti delle regioni in questione, come spiega il Ministero dell’Ambiente, nel 2013 ha infatti mostrato la presenza di Pfc nelle acque superficiali e potabili in una vasta area della regione. A confermare quanto il problema si stia allargando e, se non contenuto, rischia di diventare una piaga per tutta la nazione.
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