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Addio a Gianpaolo Pansa, il giornalista dalla parte degli sconfitti

Gianpaolo Pansa è scomparso stanotte, all’età di 84. Il giornalismo italiano dice addio ad uno dei più grandi ed irriverenti mestieranti e autore dei più crudi saggi che provano a testimoniare anche “il sangue dei vinti”, raccontando anche la storia di chi è al di la della barricata.

Gianpaolo Pansa, la sua carriera

Morto a 84 anni il giornalista e scrittore Pansa è stata la firma dei principali quotidiani della nazione durante la sua lunga carriera. Lo ricordiamo principalmente come penna pungente di la Repubblica e dell’Espresso, ma il suo primo contratto giornalistico, nel 1961, lo ha ottenuto con la Stampa, passando poi al Giorno, dal Corriere della Sera al Messaggero, dal settimanale Epoca a Panorama. Nel 2008 abbandonò polemicamente il Gruppo Espresso, in contrasto con la linea editoriale, ha scritto per Il Riformista, poi Libero e Panorama, The Post Internazionale, fino al ritorno a Corriere dallo scorso anno.

La passione per la Resistenza italiana e lo strappo con il giornalismo

A causare questo strappo con il Gruppo Espresso è stata la polemica suscitata alle sue spalle a causa di una “avventata” selezione delle fonti nella stesura del suo saggio Il Sangue dei Vinti. Laureato a Torino in Scienze politiche con una tesi sulla Guerra partigiana tra Genova e il Po, quindi grande appassionato del tema, ha deciso di scrivere le sue opere focalizzandosi sulle violenze che sarebbero state compiute dai partigiani stessi ai danni dei vinti. Si sa, in ogni guerra ognuno è reo, sia i vincitori, sia i vinti. Di quest’ultimi però nessuno parla. Grande uomo di sinistra dalla mente illuminata, è stato un grande narratore oculato dei più grandi processi della storia, senza l’escamotage troppo comune dello storytelling attuale, utilizzando soltanto l’oggettività delle fonti.

Pansa e lo shock della morte del figlio

Pansa è morto a Roma assistito da sua moglie, la scrittrice Adele Grisendi. Nel 2016 aveva perso il figlio Alessandro, ex ad di Finmeccanica morto di malattia a 55 anni. Un dolore dal quale non si era mai ripreso.

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Fabiana Amabile Criscuolo

Social Addicted. Sceneggiatrice su whatsapp. Esperta in drammi sentimentali, pizze, panini e piadine. Sempre in bilico fra le sue due passioni: la ricerca scientifica e il giornalismo. Penna cinica del web appassionata di musica, arte e viaggi.
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