Attualità

Arabia Saudita Le donne potranno guidare

Dalla mezzanotte di ieri, le donne dell’Arabia Saudita potranno finalmente guidare l’auto grazie al cambiamento epocale applicato dal regno wahabita, l’unico al mondo che non concedeva questo diritto. Fino ad ora le donne saudite di erano affidate mariti, fratelli o autisti.

La storica svolta era stata annunciata lo scorso settembre nell’ambito del grande programma di riforme sociali e economiche promosso dal principe ereditario Mohammed bin Salman per modernizzare il Regno saudita, che è fra i Paesi islamici più conservatori e rigidi al mondo.

A livello burocratico si sta lavorando per organizzare scuole guida per donne e l’Università Princess Nourah di Ryad (60.000 studenti) sta preparando dei corsi di autoscuola, il Governo rende noto che, non solo le donne potranno guidare le auto private, ma anche i taxi e gli autobus.

Le società di trasporto saudite si sono dette pronte ad assumere donne fino a un totale del 20% sul personale con la creazione di 200.000 posti di lavoro. L’ente pubblico per i Trasporti ha fatto sapere che: “Si adopererà per femminilizzare e nazionalizzare il trasporto scolastico sulla base dei vincoli imposti dalla Shariya“.

Le neo-patentate, infatti, potranno condurre autobus adibiti al trasporto scolastico. I media locali chiariscono, inoltre che anche il mercato si sta muovendo in vista di riconversioni, aggiustamenti e nuove opportunità di integrazione e lavoro per l’universo femminile arabo saudita.

Questa rivoluzione (perchè si tratta di una vera rivoluzione nel mondo islamico),per le donne rappresenta un simbolo di libertà che ha un valore doppio perchè raggiunto dopo anni di proteste, manifestazioni e arresti.

Le motivazioni di questa apertura sono diverse. La prima è riconducibile alla pressante ascesa del giovane principe Mohammed bin Salman, 32 anni, la quale ha fatto sì che il Paese iniziasse a cambiare passo, e poi quelle di natura economica. Infatti, come ha anche sostenuto lo stesso ambasciatore saudita a Washington, sta tentando di virare verso la modernizzazione anche a causa del prezzo basso del petrolio. L’economia di Riad, finora troppo poco inclusiva e dove i maschi mal comprendono l’esigenza delle donne di poter uscire di casa da sole e di compiere liberamente dei viaggi, non ha mai considerato la popolazione femminile come un aiuto diretto. Ma adesso visto il calo dell’oro nero la situazione è cambiata: le donne possono e devono a pieno titolo sostenere la crescita di un Paese che sta cercando di rendersi indipendente dal greggio.

Ovviamente a questo cambiamento epocale ci sono state in Arabia Saudita forti opposizioni. Lo sceicco Saad Al Hajry, presidente del Consiglio della fatwa della provincia di Asir, aveva tentato di bloccare questa riforma sostenendo che “le donne hanno un quarto di cervello degli uomini”.

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