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Asia Bibi libera: non può lasciare il Pakistan

Asia Bibi, la donna pakistana che era stata condannata a morte per blasfemia, poi assolta dalla Corte suprema, è stata scarcerata. “È stata rilasciata, mi è stato detto che era su un aereo ma nessuno sa dove atterrerà”, ha scritto il suo avvocato, Saif Ul-Mulook, in un messaggio.

Otto anni dopo l’inizio del processo e a una settimana dalla sentenza della Corte Suprema del Pakistan che ne aveva stabilito l’innocenza, la ragazza pakistana è uscita dal carcere. La sentenza, anziché portare alla sua scarcerazione, aveva causato le proteste degli islamisti ultraconservatori in tutto il Paese.

L’ordine di rilascio è arrivato mercoledì nella prigione di Multan, nel centro del Pakistan, dove era detenuta. Il marito della donna, in un videomessaggio, ha chiesto al presidente USA Donald Trump, alla prima ministra del Regno Unito Theresa May e al primo ministro canadese Justin Trudeau di «fare del loro meglio» per aiutarli.

Asia Bibi libera: l’accusa di blasfemia

Nel 2010 Bibi era stata accusata di avere insultato il profeta Maometto durante un litigio con alcuni vicini di casa avvenuto l’anno precedente. In questi otto anni si era sempre professata innocente. La scorsa settimana i magistrati avevano deciso che poteva essere liberata subito dal carcere perché l’accusa non era riuscita a dimostrare, “oltre ogni ragionevole dubbio”, la sua colpevolezza.

Anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, interpellato dal marito della donna, ha assicurato: “ci stiamo lavorando con altri Paesi occidentali, con discrezione per evitare problemi in loco alla famiglia che vuole avere un futuro”.

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