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Attacco Usa alla Siria, Gentiloni: “Risposta ai crimini di guerra”

Il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha commentato l’attacco Usa alla Siria avvenuto nella notte attraverso bombardamenti di Tomahawk definendo quella americana una “risposta motivata ai crimini di guerra. L’Italia comprende le ragioni dell’azione Usa, ma – aggiunge – è convinta che una situazione duratura per la Siria vada ricercata nel negoziato”.

ATTACCO USA IN SIRIA: 59 MISSILI SULLE BASI AEREE DI RAID CHIMICI

Con un attacco con l’utilizzo di 59 missili è stata la risposta dell’America alla strage di civili e bambini, caratterizzata dall’utilizzo di armi chimiche, avvenuta in Siria lo scorso 4 aprile ad opera di Assad. L’assalto alla base aerea dei raid chimici è stato sferrato nella notte tra il 6 e il 7 aprile, erano le 20.45 in Italia, e ha provocato sei morti e circa sette feriti. Un’azione condannata dal ministro degli esteri Russo e da Salvini, ma che il premier Paolo Gentiloni definisce comprensibile.

ATTACCO USA IN SIRIA: IL DISCORSO DEL PREMIER GENTILONI

Il Presidente del Consiglio italiano è intervenuto questa mattina da Palazzo Chigi e nel suo discorso ha voluto sottolineare come l’utilizzo di armi chimiche sia assolutamente vietato e come l’attacco a Khan Sheikhoun sia stato efferato: “Attacchi aerei spietati sia per il carico di vite umane, tra cui molti bambini, sia per la loro efferatezza; atti vili che l’Italia e l’Unione Europea condannano e che si sommano alle violazioni continue di Assad al cessate il fuoco”.

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Ragioni queste che hanno spinto gli Usa a dare il via all’attacco alla Siria. Un’azione che Paolo Gentiloni ha definito: “Una risposta motivata a un crimine di guerra compiuta dal regime di Assad”. Il premier ha poi spiegato che l’azione americana è “puntuale e limitata e non una tappa di una escalation militare”. La posizione dell’Italia non cambia: “La soluzione va ricercata nel negoziato, questa era e resta la nostra posizione. Il negoziato – prosegue – deve comprendere le forze d’opposizione così come il regime, sotto l’egida dell’ONU e con il ruolo decisivo e costruttivo della Russia”. Un obiettivo, quello del negoziato, al quale l’Italia e l’Europa stanno lavorando: “Ho avuto modo di discutere con Hollande e Merkel: c’è l’impegno dell’Europa a riprendere i negoziati con la Siria”.

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