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Bambola Frida Khalo: bloccata la vendita in Messico

Bloccata la commercializzazione della Barbie con il volto dell’artista messicana Frida Kahlo,scomparsa nel 1954. Gli eredi della celebre pittrice hanno ottenuto la confisca degli stock che erano già esposti nei negozi di giocattoli a Città del Messico e ora intendono ricorrere presso la giustizia statunitense. Non riconoscono la somiglianza della bambola, a partire dalle stesse sopracciglia che caratterizzano il “personaggio” Frida.

La bambola fa parte di una serie lanciata lo scorso marzo dalla Mattel quando, in occasione della giornata internazionale delle donne 2018, aveva presentato la collezione ‘Inspiring Women’, una serie di 14 Barbie ispirate a donne che hanno segnato la storia: la matematica Katherine Johnson, prima donna a integrare un gruppo di calcolo della Nasa, la campionessa di scherma musulmana Itihaj Muhammad, la giornalista polacca Martyna Wojciechowska, la chef francese Hélène Darroze, la giocatrice della Juventus e della nazionale italiana Sara Gama. Storie di rivincita, che si allontanano dallo stereotipo della bambola bionda creata nel 1959.

Le critiche rilasciate all’Afp da parte della nipote della Kahlo Mara Romero, riguardavano in particolare il fatto che una donna nota per avere sfidato i conformismi di genere venisse rappresentata nel corpo di Barbie, con pelle più chiara e senza le folte sopracciglia unite. “Doveva essere una bambola più messicana, con la pelle più scura, le sopracciglia unite, non così magra perché Frida non era magra…vestiva con abiti più messicani, con gioielli messicani”, ha tenuto a precisare la nipote.

La decisone presa da un giudice del Tribunale superiore di giustizia di Città del Messico, blocca le vendite della bambola come “misura precauzionale”, ed ha valenza soltanto per il territorio messicano. Secondo l’alto magistrato, infatti, la famiglia è l’unica titolare dei diritti d’immagine di Frida che, in caso di ricorso da parte di Mattel, estenderà una procedura giuridica anche negli Stati Uniti,in modo da vietare la vendita della Barbie in questione anche negli Usa. Per farlo, però, intende aspettare l’esito finale del caso messicano.

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