Attualità

BufaleUnTantoAlChilo, sito sotto sequestro per una querela

Questa mattina la polizia postale di Bologna ha eseguito il sequestro preventivo del sito su richiesta della Procura di Brindisi. La vicenda è collegata a una querela per diffamazione ricevuta un mese fa per un articolo del 2015 contro la medicina olistica e la sua pretesa di autoguarigione in caso di cancro. Non c’era richiesta di rimozione, ma ora per un articolo è stato interrotto un servizio di pubblica utilità che in cinque anni conta 3mila articoli“. Spiega così al network Post Michelangelo Cotelli, ideatore e fondatore di Butac.it (bufale un tanto al chilo), dopo la decisione della Procura di Brindisi di rendere effettivo il sequestro preventivo del sito internet.

Il sito aveva già ricevuto querele in passato, ma in quei casi i giudici avevano optato per il sequestro dei soli articoli incriminati e non dell’intero palinsesto, che vanta un archivio da oltre tremila articoli.

Social e contromosse

Non ho avuto modo di accedere alla pagina Facebook per dare conto dell’accaduto ai lettori, ma ho già ricevuto la solidarietà di tanti colleghi giornalisti, spesso nostri bersagli, che ci hanno offerto spazi per poter continuare il nostro lavoro anti-bufala. Io e la caporedattrice, che operiamo su base volontaria all’aggiornamento del nostro sito, ne siamo rimasti piacevolmente colpiti, perché in fondo tutti insieme lottiamo per la corretta informazione” prosegue lo stesso Cotelli precisando come anche i canali social siano stati preventivamente bloccati e dunque quale sarà la prossima mossa dei due lavoratori di Butac?

Abbiamo fatto ricorso ma siamo nelle mani del pm che potrebbe decidere tra un giorno, dopo il weekend, tra un mese…” E’ questo il piano B di Cotelli che annuncia come la redazione si sia preparata una difesa convincente a protezione del proprio operato e lavoro. Un atto di censura viene considerato da tutti i giornalisti che non hanno tardato a mandare messaggi di stupore e solidarietà.

Ciao a tutti. Come vi sarete accorti da qualche ora, BUTAC è offline causa sequestro preventivo. Abbiamo ricevuto una…

Gepostet von Michelangelo Butac Coltelli am Freitag, 6. April 2018

Una collaborazione anti-truffa

Capita di riceverne, moltissime vengono archiviate d’ufficio, per quasi una decina di altre l’archiviazione è arrivata perché il fatto non sussiste. D’altronde cerchiamo il più possibile di prestare attenzione a non diffamare, citando sempre fonti autorevoli. Come nel caso di articoli di medicina, per esempio, l’Ordine dei medici o il Servizio Sanitario Nazionale. Questa chiusura è un danno nei confronti del sito, che collabora spesso con la polizia postale, segnalando per esempio tentativi di truffe online“. Infatti il sito ha spesso collaborato e aiutato la polizia postale a sventare o segnalare tempestivamente potenziali truffe online. Un servizio pubblico che semplificava di molto il lavoro delle forze dell’ordine e garantiva un controllo preventivo della rete.

Adesso che il sito e i canali social sono stati momentaneamente sospesi, toccherà alla sola polizia postale controllare e sventare eventuali truffe online, le quali spuntano ogni giorno sempre nuove, sempre più pericolose e sempre più difficili da intercettare.

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