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Chi era Charles Manson? Vita, Manson Family, omicidi e figlio segreto

Charles Manson è uno degli assassini più efferati e violenti degli ultimi 40 anni

Noto non soltanto per la costituzione della Manson Family ma soprattutto per la scia di sangue lasciata in America, in particolare nell’eccidio di Cielo Drive, in cui furono trucidati Sharon Tate e quattro suoi amici, e nel duplice omicidio di Leno LaBianca e di sua moglie Rosemary.

La vita di Charles Manson

All’anagrafe Charles Miles Manson, nacque il 12 novembre 1934 a Cincinnati (Ohio) dall’allora 16enne Kathleen Maddox e da un certo “colonnello Scott” (la cui identità fu riconosciuta dopo aver consultato le autorità giudiziarie”. Maddox conduceva una vita sregolata che condizionò parecchio il figlio Charles.

Dopo la convivenza con un tale William Manson (da cui Charles ricevette il cognome), la donna continuò nella sua vita irregolare, compiendo anche reati gravi che le procurarono la carcerazione per qualche anno. Durante il periodo della detenzione, il figlio – che all’inizio venne affidato temporaneamente a dei vicini di casa – andò ad abitare con degli zii in West Virginia, poi dal 1942 seguì la madre nelle sue peregrinazioni fino al 1947, anno in cui venne inserito in un istituto per l’infanzia nell’Indiana.

Già ai tempi della scuola Manson mostrava cenni di ribellione che riversava i reati come furti d’auto o rapine nei negozi. La sua vita è stata caratterizzata da un via vai tra riformatori e carceri: in particolare a McNeil Island, Manson si dedicò accanitamente allo studio di massoneria, negromanzia, magia nera, esoterismo, chirosemantica, motivazione subliminale, e ipnotismo. Imparò anche a suonare la chitarra, e nell’ultimo periodo di detenzione si dedicò in modo ossessivo alla musica e alla composizione di canzoni.

La Manson Family

Dopo essere stato rilasciato su cauzione nel marzo 1967, Manson decise di la sua strada: diventare un musicista. Intanto, in occasione della Summer of Love, si trasferì a San Francisco dove si circondò di un gruppo di giovani, perlopiù di sesso femminile, al contempo affascinati e catturati dal suo carisma, dalla sua chitarre e dalla sua ars oratoria. Tra loro Mary Brunner, Lynette “Squeaky” Fromme, Patricia Krenwinkel, Susan Atkins (alle quali si sarebbero aggregate l’anno successivo Sandra Good e Leslie Van Houten), Bruce Davis e Bobby Beausoleil. Di lì in poi, alla fine del ’67, iniziarono a vagabondare tra le strade sterrate dell’America.

Il gruppo aveva bisogno naturalmente di un nome, per questo scelsero di chiamarsi “The Family“. A proposito del nome si evidenzia una imprecisione: infatti “The Manson Family” fu impropriaente utilizzato da Vincent Bugliosi e dalla successiva onda mediatica per identificare in generale le persone che vivevano allo Spahn Ranch.

Nel frattempo Manson continuava ad accogliere ragazzi accomunati da una costante: problemi familiari e di disadattamento, proprio come il leader indiscusso. Da questi era considerato un leader morale e soprattutto religioso, ritenuto addirittura la reincarnazione di Gesù Cristo e di Satana insieme. Nei primi mesi del 1969, Manson diffuse fra i suoi discepoli la paranoia parlando di un futuro scontro interrazziale tra bianchi e neri al termine del quale la Famiglia, rimasta nascosta in un mistico pozzo nella Valle della Morte, sarebbe stata chiamata ad assumere il comando supremo.

I membri della Manson Family conducevano un’esistenza di alti e bassi presso la Spahn Ranch, in cui non mancavano sesso, alcool e droga. A volte sovvenzionati dai saldi prestati da personaggi famosi come Dennis Wilson, batterista dei Beach Boys; in momenti critici raccoglievano cibo commestibile dalla spazzatura, commettevano furti e spacciavano droga che circolava abbondantemente a Hollywood e tra le comunità hippie. Inoltre Manson fondò anche un movimento ambientalista chiamato ATWA (acronimo di “Air, Trees, Water, Animals”), che si batteva per salvaguardare la natura e le sue creature e del quale facevano parte alcuni membri della “Famiglia”.

Nel mentre Charles Manson stava coltivando il sogno di diventare un musicista affermato e nel 1968 tento di realizzarlo recandosi in uno studio discografico di Los Angeles, con il supporto economico di Dennis Wilson. Basti pensare che un brano di Charles Manson, Cease to Exist, fu ri-arrangiato dai Beach Boys e inserito nell’album 20/20 (1969) con un nuovo titolo (Never Learn Not to Love), testi modificati e un differente bridge.

Gli omicidi

L’omicidio di Gary Hinman

La prima vittima della Manson Family fu Gary Hinman, un’insegnante di musica che, secondo Manson, doveva del denaro. Fu anche il primo di una serie di omicidi commessi per dare inizio all’apocalisse dell'”Helter Skelter”, un’imminente “guerra razziale” che, sempre secondo Manson, doveva essere ispirata alle canzoni dei Beatles e sarebbe scoppiata nell’estate 1969 decimando la popolazione mondiale. Arrivati sul posto, Manson mozzò un orecchio a Hinman con la spada che spesso portava con sé. Fu Beausoleil a pugnarlo ed ucciderlo, mentre Hinman intonava un canto buddista. Dopo averlo ucciso, su una parete della casa scrisse col sangue della vittima “Political piggy” (“maialino politico”) e lasciò un’impronta della mano sinistra, simbolo delle Pantere Nere, per far attribuire a loro l’omicidio.

L’eccidio di Cielo Drive

Il 9 agosto 1969 Manson organizzò l’incursione a Cielo Drive, un ricco quartiere di Los Angeles, con l’obiettivo penerare nella villa di proprietà di Terry Melcher, artista e produttore musicale, nonché figlio di Doris Day, che aveva inizialmente espresso interesse nei riguardi di alcune canzoni composte da Manson, salvo poi rifiutarsi di scritturarlo per la Columbia Records.
In precedenza il leader della Family si era recato in quel complesso per incontrare nuovamente Melcher, ma era stato allontanato da un fotografo amico della Tate che gli aveva rivelato che la villa adesso era abitata da Roman Polański e Sharon Tate, attrice e moglie del regista.

Secondo quanto dichiarato dagli imputati al processo, il motivo principale alla base degli omicidi Tate-LaBianca era di commettere una serie di delitti che avrebbero convinto la polizia che Bobby Beausoleil non aveva ucciso Gary Hinman. L’omicidio infatti era avvenuto solo pochi giorni prima, per cui Charles “Tex” Watson, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian si erano allontanati dallo Spahn Ranch per aiutare Bobby Beausoleil, che era stato arrestato, inscenando un “omicidio fotocopia” del delitto Hinman che ricalcasse le medesime dinamiche per convincere la polizia che gli assassini di Hinman erano ancora a piede libero e quindi scagionarlo dalle accuse di tortura e omicidio. Ipotesi poi ribadita e confermata da Beausoleil nelle interviste da lui rilasciate a Truman Capote e Ann Louise Bardach nel 1981.

Polanski non era presente la notte della strage: infatti si trovava a Londra per la produzione del film Il giorno del delfino, che avrebbe dovuto dirigere. In quel frangente Manson era al ranch mentre Charles “Tex” Watson, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian.

Il primo a perire fu il giovane Steven Parent, ucciso a colpi di revolver da Tex Watson mentre si accingeva ad uscire in macchina dalla villa. Il secondo a morire fu il parrucchiere Jay Sebring, che implorò di lasciare in vita Sharon Tate in quanto incinta, ma fu ferito con un colpo di revolver all’ascella e finito con una serie di coltellate. La terza vittima fu Wojciech Frykowski, accoltellato da Susan Atkins e Tex Watson. Stessa sorte anche per Abigail Folger, accoltellata ripetutamente. L’ultima vittima fu la 26enne Sharon Tate, incinta di otto mesi. Con uno straccio intriso del sangue dell’attrice, la Atkins scrisse sulla porta dalla quale avevano fatto irruzione “PIG” (maiale). Il termine viene usato in modo spregiativo nei confronti dei poliziotti e Piggies è il titolo di una canzone dei Beatles. Nessuno sopravvisse.

Il delitto Labianca

Leno LaBianca e sua moglie Rosemary furono le altre vittime della Manson Family. Il duplice omicidio avvenne il 10 agosto 1069, all’indomani dell’eccidio di Cielo Drive, presso l’abitazione dell’imprenditore. I due furono colpiti da più di quaranta colpi di arma da taglio e il cadavere di Leno LaBianca fu ritrovato con un forchettone conficcato nello stomaco e un coltello nella gola.Su una parete interna venne scritto “Death to Pigs” (“Morte ai porci”) e “Rise” (Insorgete) col sangue delle vittime e sul frigorifero in cucina furono tracciate le parole Healter Skelter, con una svista ortografica.

L’assassinio di Donald Shea

L’ultimo omicio attribuito alla Family fu quello di Donald Shea (soprannominato “Shorty”), un lavorante del ranch dove si era stabilita la Family e reo nono solo di aver sposato una donna nera ma anche di aver picchiato Manson durante una lite e di volere sfrattare della banda di Manson dal rifugio dello Spahn Ranch, ma più probabilmente per essere a conoscenza di elementi che riguardavano le due stragi Tate-LaBianca. Il 26 agosto 1969, dopo l’omicidio, il suo cadavere fu smembrato e i resti vennero impacchettati e seppelliti nel letto di un torrente.

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Veronica Mandalà

Palermitana di nascita, sono laureata in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo all'Università "La Sapienza" di Roma. Appassionata scrutatrice della realtà in tutte le sue sfumature, mi occupo di attualità, politica, sport e altro.
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