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Chi sono Giuseppe e Antonio, i due macchinisti morti a Lodi

Giuseppe Cicciù e Antonio Dicuonzo sono i due macchinisti rimasti coinvolti nell'incidente ferroviario avvenuto all'altezza di Casalpusterlengo

Giuseppe Cicciù e Antonio Dicuonzo sono i due macchinisti del treno Frecciarossa deceduti questa mattina nell’incidente ferroviario avvenuto all’altezza di Casalpusterlengo, in provincia di Lodi. Le due vittime si trovavano nella motrice del treno che, all’altezza di uno scambio, è finita sul binario sbagliato, finendo quindi contro un deposito, mentre il resto del treno continuava la sua corsa su un altro binario.

Chi era Giuseppe Cicciù

Originario di Reggio Calabria, Giuseppe Cicciù aveva compiuto 51 anni ad agosto e da poco aveva avuto una figlia. Era un delegato sindacale della Fit Cisl.

Chi era Antonio Dicuonzo

Originario di Capua, in provincia di Caserta, Antonio Dicuonzo aveva compiuto da poco 59 anni, il 20 gennaio. Anche Dicuonzo, come Giuseppe Cicciù, era sposato e aveva un figlio.

Sindaca di Pioltello ha indetto il lutto cittadino

Ivonne Cosciotti, sindaca di Pioltello, luogo del precedente disastro ferroviario avvenuto 2 anni fa, ha proclamato il lutto cittadino dopo aver appreso della morte di Antonio Dicuonzo.

Il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Roberto Traversi ha espresso il suo cordoglio per i due macchinisti rimasti coinvolti nell’incidente ferroviario:

L’incidente ferroviario per il deragliamento del treno dell’Alta Velocità Milano-Salerno, avvenuto all’alba nei pressi della stazione di Livraga in provincia di Lodi, mi addolora profondamente. Penso ai due macchinisti rimasti vittime, ai feriti e alle loro famiglie. A loro la mia solidarietà e massima vicinanza”.

Traversi ha aggiunto in merito alle indagini:

Gli esperti del nucleo specializzato in disastri ferroviari della Polfer sono già sul posto per accertarne le cause. Occorre presto fare chiarezza e adottare costantemente tutte le misure utili per evitare queste tragedie, affinché la sicurezza di coloro che lavorano nel sistema trasporti e di tutti i cittadini che quotidianamente utilizzano il treno come mezzo di collegamento, non venga messa a repentaglio”.

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Veronica Mandalà

Palermitana di nascita, sono laureata in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo all'Università "La Sapienza" di Roma. Appassionata scrutatrice della realtà in tutte le sue sfumature, mi occupo di attualità, politica, sport e altro.
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