Salute

Crampi alla pancia: contrazioni muscolari transitorie

Moltissime patologie dell’apparato gastrointestinale hanno come sintomo i crampi alla pancia, delle contrazioni muscolari brevi e intermittenti più o meno dolorose.

Sintomatologia e cause dei crampi addominali

Per addome si intende la zona compresa tra torace e area inguinale. I sintomi dei crampi addominali sono variabili per quanto concerne rapporto con il cibo, intensità del dolore, durata e guarigione spontanea o terapeutica. Ci sono crampi con dolore ben localizzato e altri diffusi su tutta la pancia. Tra i sintomi si rilevano gonfiore dell’addome, dissenteria o stipsi, meteorismo, eruttazioni, stanchezza, bruciore di stomaco, mal di testa. Nel caso in cui la sintomatologia si presenti improvvisamente con forti dolori, potrebbe anche trattarsi di appendicite acuta, peritonite o blocco intestinale.

Se i crampi continuano anche dopo due giorni o i sintomi si aggravano (vomito, dissenteria o diarrea continua, problemi urinari, febbre, ittero, dolori diffusi in altre parti del corpo, sangue nelle feci e nel vomito e dalla vagina, blocco intestinale, mancanza di appetito e calo notevole di peso), è necessario recarsi al pronto soccorso.

Non sempre il dolore violento è connesso ad una causa grave. Anche un accumulo di gas intestinali e una gastroenterite virale possono provocarlo. I crampi all’addome possono dipendere da allergie alimentari, celiachia, reflusso gastroesofageo, gastriti, enteriti, diarrea del viaggiatore, sindrome dell’intestino irritabile, gastroenteriti virali o batteriche, intossicazione alimentare, morbo di Crohn, appendicite, peritonite, ernie. Altre cause scatenanti possono essere stress, ansia, influenza, ciclo mestruale, endometriosi, cisti ovariche, impianto dell’ovulo fecondato, calcoli alla colecisti, disfunzioni epatiche, calcoli renali, anemia da malassorbimento, effetti indesiderati di farmaci, salmonellosi, colite ulcerosa, diverticolite e cancro al colon. A volte il mal di pancia nei bambini insorge per abuso di cibi non salutari o da malesseri psicosomatici. Se i crampi sono forti, con febbre, vomito, diarrea o stipsi continuata, dolenzia improvvisa diffusa, le condizioni del bambino vanno approfondite con una consulenza specialistica.

Diagnosi e terapia

Dopo un’anamnesi del paziente, lo specialista per una diagnosi terrà conto del modo in cui è insorto il dolore, dei tempi dell’associazione con familiarità con patologie del sistema immunitario o di quello gastrointestinale, di eventuale tabagismo o alcolismo, dell’età della prima mestruazione, delle gravidanze e della menopausa per le donne, di interventi chirurgici precedenti, di abuso di farmaci, intolleranze o allergie. Anche i crampi localizzati potrebbero essere un dolore riflesso di un’altra zona addominale.

Dopo aver valutato le condizioni generali del paziente, con la palpazione il dottore può sentire se la sua pancia è tesa e dura e se avverte masse sospette. Può auscultarla con il fonendoscopio e eventualmente esplorare il retto.

La diagnosi non è sempre semplice, dato il numero di organi contenuti nell’addome:  stomaco, intestino, fegato, cistifellea, pancreas, milza, reni e uretere, utero e ovaio (nella donna)e la membrana che li avvolge, il peritoneo. Lo specialista terrà anche conto dei valori delle analisi del sangue: emocromo, indici di malassorbimento, ves, amilasi e lipasi, transaminasi), creatinina e azotemia, glicemia, analisi per sospetto di celiachia, esami delle feci e delle urine con antibiogramma, test per allergie e intolleranze alimentari.

La diagnosi, oltre che sulla visita e sulle analisi del sangue, può richiedere anche esami strumentali: rx addome e torace, ecografia addome completo, gastroscopia, colonscopia, rettoscopia, clisma opaco del tubo digerente, tac e risonanza magnetica, prelievo bioptico ed esame istologico. In casi più complessi si può effettuare una laparotomia esplorativa.

La terapia si basa sul fattore scatenante questo disturbo. Se la causa dei campi alla pancia è la mestruazione, sono utili tisane, una borsa d’acqua calda sulla pancia, dormire in posizione fetale e analgesici leggeri.

Se riguarda l’apparato gastrointestinale, bisogna bere molta acqua, consumare cibi digeribili, cereali, frutta verdura, legumi (eccetto in caso di diarrea),  tisane al finocchio o allo zenzero. Per non favorire il gonfiore addominale, è necessario mangiare lentamente e masticare bene. In caso di celiachia vanno consumati alimenti senza glutine. Se si è allergici al latte, va assunto quello privo di lattosio.

Se si soffre di anemia da malassorbimento, emorragie mestruali, è bene mangiare legumi, frutta secca, verdure a foglia, fegato, carne, tuorlo d’uovo).

È consigliabile anche non abusare di alcool, caffè, bevande gasate, cibi grassi, fritti, merendine, patatine fritte, wurstel, dolci e dolcificanti.

Come farmaci si adoperano antispastici, antiacidi, inibitori di pompa protonica, antiemetici, antidiarroici, antibiotici intestinali, lassativi e antidepressivi.  Gli interventi chirurgici sono richiesti in caso di appendicite acuta, emorragie, traumi, occlusione intestinale; chemioterapia o radioterapia in caso di tumori.

Per una buona digestione

A volte la digestione è lenta, accompagnata da gonfiore dell’addome, stanchezza e sonnolenza, e spesso anche da bruciore di stomaco, acidità, meteorismo, eruttazioni, bocca amara. Le cause possono essere patologie dell’apparato gastrointestinale, una scarsa produzione di succhi gastrici, uno stile di vita scorretto. La dieta va integrata con alimenti contenenti fibre e vitamina B.

La sonnolenza può essere originata da una scarsa produzione di enzimi digestivi da parte del pancreas. Questi enzimi sono contenuti nella frutta, nella verdura a foglia verde e negli ortaggi (carote, broccoli, pomodori, mango, melone, uva, kiwi, miele, acqua di cocco, yogurt e kefir, papaya, ananas, polline verdure fermentate, albicocca, avocado, banana). Anche zenzero, curcuma, germogli di soia e finocchi migliorano la digestione e integrano una buona alimentazione. Molto utili l’olio essenziale di menta piperita e l’infuso di finocchio. Se i dolori sono frequenti dopo i pasti, non assumere latte e derivati, pomodori, caffeina, cioccolato.

Se i dolori addominali sono dovuti alla stipsi, bisogna ricorrere a fermenti lattici, tisane alla malva e psillio. Non consumare fritture, cibi grassi, bibite gasate, alcolici e caffè.

Bisogna mangiare lentamente, masticando bene: inoltre, evitare pasti abbondanti, fare due pasti oltre la colazione e due spuntini al giorno. Non bisogna mettersi a letto dopo pranzo, per non favorire il reflusso esofageo e il ristagno dei succhi gastrici.

Per gli over 50 c’è maggiore difficoltà a digerire. Sui disturbi gastrici incidono molto anche ansia e stress, che compromettono sia il funzionamento dello stomaco che del fegato. Infatti, sintomi come bocca amara, mal di testa e pesantezza sono segnali di cattiva digestione, che possono dipendere non solo dall’apparato gastrointestinale, ma anche da fegato. Per il benessere del nostro fegato e per una buona digestione ci sono anche rimedi naturali, come l’estratto fitoterapico di carciofo.

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