Attualità

Erdogan acquista i media di opposizione in Turchia

Ankara – “La più grande prigione al mondo per i giornalisti”. Così era stata definita la Turchia all’indomani del golpe del luglio 2017 e a circa un anno di distanza la situazione non tende a migliorare. La libertà di stampa è sempre più un miraggio in un paese dove l’opposizione viene di continuo polverizzata. Le ultime notizie non lasciano presagire miglioramenti.

Erdogan e i media di opposizione

Si tratta di una clamorosa operazione finanziaria: il gruppo editoriale di Aydin Dogan, rappresentante del sistema laico, viene acquisito da una cordata di imprenditori vicini al presidente turco. L’affare ammonterebbe a circa 1,25 miliardi di dollari.
Non è una cosa da poco considerando che sono l’Hurriyet e il tabloid Posta – due tra i più venduti quotidiani di opposizione – e le tv Cnn turca e Kanal D a passare sotto il controllo del presidente.
L’ennesimo colpo subito dalla libertà di stampa.

Alfiere di quest’iniziativa sarebbe la holding della famiglia di Yildirim Demiroren, presidente della Federazione calcistica turca. Nessuna novità se si pensa che già nel 2011 aveva acquisito il controllo del quotidiani di opposizione Milliyet e Vatan cambiandone la linea editoriale.
L’operazione in corso permette al “Sultano” di assumere il controllo di quasi tutti i principali media del paese. I numeri parlano chiaro: sono coinvolti 21 dei 29 quotidiani generalisti e quindi il 90% delle copie in circolazione rientra nelle grazie del presidente.
L’opposizione – se ancora di questo si può parlare – rimane ma è confinata in pochi giornali e qualche sito.
Molti sono ancora i giornalisti che da dietro le spalle vedono cadere la libertà di parola sotto il pugno duro di Erdogan.

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