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Festa dei morti 2 Novembre: Storia e significato

La Festa dei morti del 2 novembre è una delle ricorrenze cattoliche più sentite. Ecco la storia e cosa si celebra il 2 novembre.

Uno dei giorni interessanti dal punto di vista religioso è sicuramente il 2 Novembre. Questo perché nella giornata del 2 novembre, la chiesa ricorda i defunti e perché lo fa ? I defunti sono coloro che ci hanno preceduto addormentandosi così nella speranza della fede ricordandoci di pregare per loro. L’idea di commemorare i defunti risale al IX secolo quando un abate dell’Abbazia di Cluny, decise di commemorare i defunti, dedicando loro un giorno vero e proprio, quell’abate si chiamava Sant’Odilone. La commemorazione dei defunti è in concomitanza con la Festa di Ognissanti, celebrata il di Novembre.

La storia

Il “commemorare” i defunti, in realtà ha origini ben più antiche, infatti già Sant’Agostino indicava ai fedeli, di pregare per i defunti non soltanto il giorno del loro anniversario ma anche al di fuori di quella giornata. Più avanti sarà Amalario a continuare sulla scia di Agostino fino ad arrivare a Sant’Odilone di Cluny.

Quest’ultimo a seguito della riforma di Cluny, stabilì che il giorno 1° novembre dopo il vespro, fossero fatti suonare alcuni rintocchi di campane proprio per celebrare i defunti. Inoltre, il giorno del 2 di novembre, la santa messa era offerta in memoria delle “pro requie omnium defunctorum” , ovvero per le anime di tutti i defunti. A seguito di ciò, il rito venne esteso a tutta la chiesa cattolica.

Il significato

La chiesa, nei confronti dei defunti ha sempre avuto un occhio di riguardo poiché essi sono coloro che ci hanno preceduto e si sono addormentati nella “speranza” della resurrezione. Il tutto nasce dalla Bibbia, nel libro di Giobbe infatti quest’ultimo così esclama: “Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere”. Cosa vuol dire ? Il significato traspare proprio da queste parole, infatti l’uomo durante il trapasso, si sofferma sulla quella tenebra che è proprio la morte per giungere infine alla visone di Dio, per tal motivo il destino finale dell’uomo non è la dissoluzione in polvere. Per tal motivo, i “vivi” pregano per i proprio defunti nella speranza un giorno di poterli abbracciare nuovamente.

I “Pupi ri Zuccaru”

I riti e le feste

In Italia sono diversi questa festività è abbastanza sentita, specialmente nel sud della penisola. Diversi sono infatti i riti ma soprattutto le tradizioni, si va dal portare i fiori nei cimiteri fino alla produzione di dolci tipici per questa giornata particolare. In Sicilia ad esempio, Palermo in particolar modo, si festeggia la giornata visitando si i cimiteri e partecipando alle funzioni religiose, ma ad esempio ai bambini vengono regalati dei doni. In cosa consistono questi doni ? Semplicemente in dolci tipici della tradizione come ad esempio la “Frutta Martorana” e i “Pupi ri Zuccaru” ovvero delle sculture di personaggi creati con lo zucchero, per la gioia dei più piccoli, ma spesso anche dei grandi.

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Giovanni Azzara

Studente in Teologia, appassionato di tutto ciò che riguarda la storia, in particolare quella della Chiesa e anche di giornalismo. Sognatore e visionario, speaker radiofonico e amante dell'arte in generale. Il mio sogno ? Diventare vaticanista! Twitter: @Azzarag91
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