Politica

Governatore della Basilicata Marcello Pittella arrestato

Agli arresti domiciliari è finito, questa mattina, il governatore della regione Basilicata, Marcello Pittella (Pd) per falso e abuso d’ufficio. L’operazione della Guardia di finanza, condotta dalla Procura di Matera, riguarda un sistema di nomine, concorsi e raccomandazioni per le nomine del sistema sanitario lucano. Emesse altre 29 misure restrittive, 22 arresti e 8 obblighi di dimora (compreso quello di Pittella). Le misure riguardano “a vario titolo fatti riconducibili a reati contro la Pubblica amministrazione“. Nell’ordinanza del Gip di Matera, si legge che Pittella “non si limita ad espletare la funzione istituzionale formulando gli atti di indirizzo politico per il miglioramento e l’efficienza” della sanità regionale, “ma influenza anche le scelte gestionali delle aziende sanitarie, interfacciandosi direttamente con i loro direttori generali. La politica condiziona pesantemente la gestione delle Asl lucane ed in particolar modo le procedure selettive per assumere personale nella sanità. Questo non solo al fine di ampliare il consenso elettorale, ma anche allo scopo di ‘scambiare’favori ai politici di pari schieramento che governano Regioni limitrofe, come è il caso della Puglia e della Campania.” Il governatore Pittella viene definito il “deus ex machina di questa distorsione istituzionale”.

Basilicata: trenta misure restrittive

In carcere sono finiti la direttrice amministrativa dell’Asm, Maria Benedetto, il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Matera, Pietro Quinto.  Ai domiciliari il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria di Potenza, Giovanni Chiarelli, il direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza, Maddalena Berardi, e un dirigente del Centro oncologico regionale della Basilicata di Rionero, Gianvito Amendola. Nella stessa inchiesta ai domiciliari anche il direttore generale della Asl di Bari, Vito Montanaro.

Le indagini sono cominciate circa un anno e mezzo fa in seguito alla denuncia di un dipendente di una ditta fornitrice di servizi che non aveva ricevuto la sua quota di Tfr.

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