Cronaca

Incendio nella baraccopoli di San Ferdinando nella piana di Gioia Tauro: un morto

Un incendio è divampato la notte scorsa nella baraccopoli di San Ferdinando ed ha provocato una vittima. Le fiamme sono state spente dai vigili del fuoco che hanno allestito una postazione fissa sul posto. La vittima sarebbe Aldo Diallo, un 35enne di nazionalità senegalese. Le operazione per la sua identificazione sono in corso. Nel rogo sono state distrutte una ventina di baracche.

Sono in corso le indagini delle forze dell’ordine per accertare le modalità dell’evento. I migranti rimasti senza un tetto sono stati trasferiti nella nuova tendopoli gestita dal Comune di San Ferdinando, e grazie all’intervento immediato dei Vigili del Fuoco, il cui presidio è all’ esterno del campo, e delle Forze dell’ordine, è stato possibile contenere ulteriori, gravi effetti.

Il Prefetto, Michele di Bari, ha immediatamente convocato per le 6 di questa mattina una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica nella sede del Comune di San Ferdinando, con il Questore Raffaele Grassi, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Flavio Urbani, il vice comandante dell’Arma dei Carabinieri, Stefano Romano, il Sindaco di San Ferdinando, Andrea Tripodi, il rappresentante di Vigili del Fuoco, Carmelo Triolo. Nel corso dell’incontro, come riportato in un comunicato della prefettura, sono stati affrontati i vari aspetti volti a consentire il superamento della situazione di precarietà e di pericolo per l’incolumità delle persone e sono state disposte le necessarie attività per la sistemazione.
Il prefetto ha richiamato l’importanza “di attuare politiche attive di integrazione ed inclusione nel tessuto socio economico della Piana di Gioia Tauro attraverso forme di accoglienza diffusa, anche ai sensi dell’art. 40 del Testo unico sull’immigrazione, cosi’ come convenuto nelle riunioni – ha detto – che si sono susseguite in Prefettura. In quelle occasioni, anche la Regione Calabria ha manifestato la disponibilità a contribuire alla soluzione del problema con strumenti che incentivino le locazioni, come la creazione di un apposito Fondo di garanzia per i proprietari che concedono un immobile in locazione, nonchè l’investimento di risorse finanziarie per l’eventuale ristrutturazione di beni confiscati o del patrimonio pubblico”.
In attesa dell’attuazione di quanto concordato negli incontri in Prefettura, dove, si sottolinea, “si è delineata una strategia per realizzare l’accoglienza diffusa in tutto il territorio della Piana, è stato approntato un piano per trasferire, nel breve periodo e previe le necessarie verifiche di legge, i migranti”.

L’intervento delle forze dell’ordine e dei Vigili del Fuoco è stato immediato ed ha scongiurato conseguenze piu’ gravi. Sul fronte delle indagini, non si esclude che il rogo sia stato provocato da un fuoco acceso da qualcuno per riscaldarsi, ma al momento gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi.

Dall’inizio dell’anno, questa è la terza vittima di incendi nella baraccopoli di San Ferdinando. Il 27 gennaio 2018 perse la vita una 26enne nigeriana, Becky Moses. In quel caso l’incendio fu doloso. Pochi mesi dopo la polizia ha fermato una donna ritenuta la mandante del rogo, fatto appiccare per gelosia. Il 2 dicembre 2018, morì Surawa Jaith, del Gambia, che avrebbe compiuto 18 anni pochi giorni dopo.

In precedenza, nella baraccopoli dove nel periodo invernale vivono anche migliaia di migranti impegnati nei lavori di raccolta degli agrumi nei campi della piana di Gioia Tauro, si erano verificati altri incendi che non avevano causate vittime solo per puro caso.

C’è tensione a San Ferdinando. I migranti da tempo chiedono soluzioni abitative alternative che superino l’emergenza della baraccopoli. Nel campo, stamani, c’è chi è pronto a dare vita ad un corteo di protesta.

Tag
Back to top button
Close
Close