Cronaca

Migranti in Italia, dalla Tunisia gli sbarchi silenziosi

Dopo la situazione quasi-emergenziale di quest’estate il tema dei migranti è uscito dal dibattito pubblico e politico. Le imbarcazioni delle ONG sono da mesi attraccate al porto, alcune sono state anche sequestrate, i moli siciliani sono un po’ più vuoti e il ministro Minniti ha tenuto fede agli impegni presi.

Le migrazioni, però, non si sono arrestate di colpo. Nonostante al giorno d’oggi sia molto difficile partire dalla Libia controllata dal governo “riconosciuto” di Sarraj, una nuova rotta si sta aprendo dalle coste tunisine.

Migranti, tratta tunisina: pochi e in silenzio

A partire non sono più imbarcazioni pienissime destinate al naufragio appena in mare aperto, ma sono piccole barche e gommoni con 40/50 uomini a bordo. Arrivano di notte sulle spiagge e nel giro di pochi minuti scompare ogni loro traccia, incluso il gommone. Tante gocce da formare un piccolo mare: fino ad ora il Viminale stima 2700 sbarchi nel nostro paese.

I viaggiatori cercano in ogni modo di evitare i controlli (che li indirizzerebbero ai CIE) e di proseguire il proprio viaggio verso il Nord Europa, spesso passando da Ventimiglia in direzione Francia. Uomini e donne che vagano per il continente senza documenti e senza identità riconosciuta. Dall’altro lato del Mediterraneo, però, i trafficanti sono ben al corrente di una falla burocratica che impedisce il rimpatrio dei migranti.

L’accordo vigente con la Tunisia per il rimpatrio non può essere applicato dato il sovraffollamento dei CPR, i centri per il rimpatrio. Anche il paese Tunisino potrebbe, quindi, essere interessato ad un accordo oneroso con il Governo Italiano sulla scia di quello Libico e quello Turco.

Tunisia, Le nuove rotte, i dati

Rispetto al 2016 le partenze totalmente azzerate sono state quelle egiziane, il 100% in meno dell’anno scorso. Le partenze libiche sono diminuite almeno del 30%, anche se secondo alcuni analisti l’accordo con la Libia starebbe già vacillando e sorprese potrebbero arrivare nell’ultima parte dell’anno. Incrementi vistosi da Tunisia (+375%), Algeria (+102%) e Turchia, dove l’esodo di un migliaio di persone (+1200 circa) ha modificato le statistiche.

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Matteo Squillante

Napoletano di nascita, attualmente vivo a Roma. Giornalista pubblicista, mi definisco idealista e sognatore studente di Storia e Culture Globali presso l'Università di Roma Tor Vergata. Osservatore silenzioso e spesso pedante della società attuale. Scrivo di ciò che mi interessa: principalmente politica, cinema e temi sociali.
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