Attualità

“Museo della follia”, conferenza stampa del 2 dicembre 2017 (Video)

Si è svolta la conferenza stampa della mostraMuseo della folliaa cura di Vittorio Sgarbi che porta a Napoli la sua mostra itinerante e la arricchisce di fenomeni che hanno portato alla ribalta la città. Infatti vi è anche una radiografia del piede del calciatore Diego Armando Maradona. E’ un omaggio all’arte del campione con foto, dipinti e una installazione di radiografie. Si può dire una follia espressiva nel “museo della follia” è assolutamente consona al percorso artistico.

Il ”Museo della follia”

Oltre 200 opere esposte con disegni, dipinti di maestri del passato e del presente, da Francisco Goya, Francis Bacon, Adolfo Wildt, Telemaco Signorini, Fausto Pirandello, Pietro Ghizzardi, Antonio Ligabue. Ed ancora fotografie, documenti, lettere, poesie, oggetti appartenuti ai pazienti di ex manicomi, installazioni multimediali e video sul tema della follia nell’arte come nella società. Questo è un percorso strabiliante nella sua unicità espressiva perché sottolinea come individui non comuni, nonostante le loro sofferenze mentali e psicologiche, abbiano lo stesso dialogato col mondo attraverso le loro impronte lasciate come segno indelebile del loro passaggio terreno.

 

Un percorso che da Salò è giunto fino a Napoli che Sgarbi ha voluto omaggiare della sua seducente follia inserendo anche immagini del piede del campione argentino Diego Maradona, che a marzo, in visita alla mostra, devolverà il suo cachet all’ospedale di Napoli “Santobono-Pausillipon” per la cura dei bambini affetti da svariate patologie e ricevendo il ringraziamento della Direttrice generale Anna Maria Minicucci. Erano presenti alla conferenza stampa anche il Direttore del museo Madre Andrea Viliani, lo psichiatra Raffaele Morelli, il Magistrato Nicola Graziano, il Presidente del polo museale di Pietrasanta e della Basilica di Santa Maria Maggiore Raffaele Iovine. La mostra “Museo della follia” è un meraviglioso racconto che racchiude il suo duplice approccio, quello artistico culturale e quello storico scientifico in un insieme di visionarietà e documentari età. Una mostra che educa a non aver paura del “diverso”, in una società che tutto vuole omologare, il percorso eleva ad unicità ogni individuo in grado di raccontare la propria “diversità”. Non vi è più grande follia che non nascondere la propria natura.

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