Salute

Neo che prude e fa male, i rimedi

I nei sono macchie cutanee causate da un eccessivo accumulo di melanociti, ovvero le cellule che producono la melanina, la principale responsabile del colorito della pelle e dell’abbronzatura

Conosciuti anche come “nevi”, queste anomalie della pelle non vanno assolutamente sottovalutate per le conseguenze che potrebbero scaturirne se sottovalutate e non monitorate. Di norma, i nei possono variare di di dimensioni e di colore (marrone chiaro, scuro o nero) oppure essere dello stesso colore della pelle.

Da alcune statistiche è emerso che i nei congeniti compaiono anche dopo i 40 anni, per questo è consigliabile sottoporsi a una serie di controlli che monitorino il suo evolversi. Comunque sia, esistono dei fattori che dicono tanto sulla salute dei nostri noi e che vanno individuati in:

  • asimmetria: significa che le due porzioni del neo non sono uguali e delle medesime dimensioni:
  • bordi: devono risultare sempre netti e non indistinti o irregolari;
  • colore: deve mantenere lo stesso colorito e non diventare scuro o policromo;
  • dimensione: non deve allargarsi e aumentare in larghezza e spessore;
  • evoluzione: controllarla grazie all’aiuto di un dermatologo.

Una parentesi a parte merita il colore del neo: infatti un neo che prude, noto anche come angioma, è una semplice formazione di natura benigna derivante dalle cellule endoteliali presenti nei vasi sanguigni. Dunque non c’è motivo di allarmarsi, sebbene si raccomanda pur sempre di controllare l’evolversi della situazione.

Quali sono i fastidi di un neo che prude?

In genere, un neo prude e fa male nel momento quando ad esempio subisce uno sfregamento dovuto agli abiti indossati. L’irritazione che ne consegue può essere anche frutto dell’impiego di prodotti per il viso o del corpo incompatibili con la pelle o ancora all’uso di detersivi aggressivi per il lavaggio dei panni..

Neo che prude e fa male, i rimedi consigliati

Quando ci si trova di fronte a un neo che prude e fa male e, più in generale a problemi ad esso connessi, occorre seguire delle regole importanti per prevenire o talvolta curare le conseguenze che insorgono. In primo luogo si consiglia, almeno una volta al mese, di controllare se sul proprio corpo si presentino anomalie o mutamenti nella morfologia dei nei; poi, altro dettaglio da non trascurare, evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde (tra le 10 e le 16) per non beccarsi le fastidiosissime ustioni, tra l’altro avendo cura di cospargersi con una crema protettiva da applicare eventualmente più volte al giorno.

Oltre a questi consigli per cosi dire basic, i suggerimenti variano in base al casus belli, per questo si raccomanda di:

  • sottoporsi annualmente al controllo di routine da un dermatologo per la mappatura dei nei;
  • ridurre l’uso di lettini abbronzanti o lampade;
  • in caso di nei fastidiosi o che causano prurito, i medici consigliano l’asportazione chirurgica.

A proposito dell’ultimo punto appena accennato, il dottore può agire in due modi:

  1. escissione chirurgica: ovvero la rimozione totale e la chiusura della ferita con punti di sutura;
  2. rasatura chirurgica: serve ad estirpare totalmente il neo senza l’uso dei punti di sutura per chiudere la ferita.

Grazie a queste pratiche consigliate e all’avanguardia, il neo imputato non arreca più prurito e fastidio e si gode meglio la normalità del proprio corpo.

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Veronica Mandalà

Palermitana di nascita, sono laureata in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo all'Università "La Sapienza" di Roma. Appassionata scrutatrice della realtà in tutte le sue sfumature, mi occupo di attualità, politica, sport e altro.
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