Salute

Piaghe da decubito: perché è importante detergerle nel modo corretto

Chi assiste una persona immobilizzata a letto, a causa di un problema di salute o per vecchiaia, conosce molto bene la problematica legata all’insorgenza delle piaghe da decubito.

Le lesioni o piaghe da decubito sono delle gravi lesioni della cute che possono insorgere a causa di una permanenza prolungata in una determinata posizione, in particolare in posizione distesa o seduta. La circolazione del sangue si riduce come conseguenza della quasi totale immobilità, limitando la circolazione dell’ossigeno e dei nutrienti all’interno dei tessuti.

Nonostante le numerose tecniche da poter utilizzare per poter ridurre l’insorgenza di questa problematica, c’è un’alta percentuale di possibilità che le piaghe si formino. In questo caso, è fondamentale evitare il rischio di infezioni e mantenere la lesione sempre pulita e disinfettata.

La corretta detersione della ferita, svolta con appositi disinfettanti, permette di stimolare il processo di guarigione grazie alla rimozione del tessuto morto presente sulla piaga. L’azienda Mölnlycke ha realizzato Granudacyn®, uno speciale spray per piaghe da decubito per l’irrigazione per la pulizia e l’idratazione di lesioni acute, croniche e contaminate, nonché per il trattamento di ustioni di primo e secondo grado.

Che cos’è Granudacyn®

La guarigione delle piaghe da decubito richiede tempo e degli speciali trattamenti, che variano in base al loro stato (primo, secondo, terzo o quarto stadio). I prodotti utilizzati per la cura di queste lesioni sono fondamentali e determinano l’efficacia e la velocità del processo di guarigione.

Granudacyn® è una speciale soluzione di irrigazione e gel per la pulizia, l’idratazione e il lavaggio delle lesioni. Questo prodotto è stato realizzato appositamente per il trattamento delle lesioni cutanee che richiedono una maggiore attenzione e delicatezza durante il processo di detersione.

La sua efficacia è garantita dall’acido ipocloroso (HOCI) contenuto al suo interno, che garantisce una conservazione sicura dei tessuti e rende Granudacyn® un prodotto eccellente per l’irrigazione delle lesioni cutanee.

Quando utilizzare Granudacyn®

Granudacyn® può essere utilizzato per la pulizia, l’idratazione e il lavaggio di diverse lesioni a partire dalle lesioni croniche, di qualsiasi profondità, come ulcere, ulcere da decubito, ulcere venose e ulcere del piede diabetico.

Altri casi dove è possibile utilizzare questo prodotto sono:

  • Il trattamento delle lesioni acute, come escoriazioni, lacerazioni o tagli;
  • Il trattamento delle lesioni chirurgiche, sia intraoperatorie che postoperatorie;
  • Il trattamento di lesioni su ossa, legamenti, tendini o cartilagine;
  • Il trattamento di ulcere provocate dalle radiazioni;
  • Il trattamento delle ustioni di primo e secondo grado;
  • La medicazione di fistole e ascessi;
  • La medicazione di lesioni sulle cavità come orecchie, gola e naso;
  • Il trattamento delle lesioni colonizzate e dei tessuti molli.

Gli effetti positivi dell’acido ipocloroso

Come anticipato, questa soluzione di irrigazione contiene al suo interno l’acido ipocloroso, un conservante naturale che viene prodotto anche all’interno del corpo umano. Questo elemento permette di conservare il prodotto fino a 60 giorni dalla sua apertura, riducendo notevolmente i costi sulle scorte dei prodotti, e impedisce la proliferazione di batteri altamente rischiosi come: Gram positivi e negativi, virus, funghi, spore, MRSA, ORSA, VRSA e VRE.

Tra i principali effetti positivi che l’acido ipocloroso comporta sulle lesioni da decubito troviamo:

  • La pulizia meccanica della lesione;
  • La protezione da germi;
  • La protezione della pelle, perché Granudacyn®ha un pH neutro;
  • La conferma di utilizzare un prodotto non irritante, citotossico e non contenente metalli pesanti;
  • La promozione dell’osmolisi;
  • La riduzione del cattivo odore provocato dalle lesioni.

Bibliografia

  • Consensus on Wound Antisepsis: Update 2018, Skin Pharmacol Physiol 2018;31:28–58, DOI: 10.1159/000481545.
  • Fukuzaki S, Biocontrol Science, 2006 Vol 11, No 4, 147-157.
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