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Quanto si perde con Opzione Donna 2022? I requisiti minimi per accedere

Opzione Donna sarà rinnovata anche per il 2022 ma in molte, prima di aderire, vogliono sapere quanto perderanno sul proprio assegno pensionistico che, ovviamente, sarà meno corposo rispetto al pensionamento con legge Fornero.

Il Governo Draghi è alle prese con la Legge di Bilancio 2022 e la difficile mediazione all’interno della sua maggioranza sul delicato tema delle pensioni. Tra i tantissimi strumenti messi a punto negli ultimi anni per consentire l’uscita temporanea dal lavoro per determinate categoria, la così detta opzione donna è uno dei più discussi per via delle notevoli penalizzazioni a cui sono sottoposte le lavoratrici che decidono di aderirvi.

Come anticipato, il Governo ha deciso di rinnovare opzione donna anche per il 2022 con requisiti che sostanzialmente sono totalmente sovrapponibili a quelli richiesti negli anni precedenti. Chi può aderire ad opzione donna e quanto si perde sulla pensione?

Opzione donna 2022: requisiti minimi

Per aderire a opzione donna è necessario in primis essere una lavoratrice e, inoltre, bisogna soddisfare i requisiti minimi di 58 anni di età e 35 anni di contributi. Dal calcolo degli anni di contributi è necessario sottrarre i periodi di malattia, disoccupazione e/o prestazioni equivalenti. Per le lavoratrici autonome l’età minima per la pensione con opzione donna è fissata a 59 anni ma, a differenza delle lavoratrici dipendenti, se vorranno potranno continuare la loro attività professionale anche dopo la data di pensionamento.

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Le lavoratrici che decideranno di aderire a opzione donna riceveranno la pensione tra i 12 e i 18 mesi dopo la maturazione dei requisiti per accedere alla misura. Opzione donna, in buona sostanza,. permette alla lavoratrici che vorranno aderirvi di uscire dal mondo del lavoro con diversi anni di anticipo rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero che, al netto di tutti gli altri provvedimenti temporanei varati nel tempo, rappresenta ancora il punto di riferimento in materia di legislazione pensionistica. Quanto costa questo ”anticipo” della pensione reso possibile da opzione donna? Andiamo a scoprirlo insieme.

Quanto si perde con opzione donna?

L’assegno pensionistico delle lavoratrici che vanno in pensione con opzione donna è calcolato esclusivamente con metodo contributivo e, pertanto, si rischi di perdere parecchi soldi rispetto alla pensione che si andrebbe a percepire lasciando il mondo del lavoro con i requisiti previsti dalla legge Fornero. Il calcolo puramente contributivo della pensione e non misto andrà sicuramente a penalizzare in maniera maggiore tutte quelle lavoratrici precoci che, avendo accumulato un buon numero di anni contributi prima del 31 dicembre 1995, avrebbero visto il proprio assegno pensionistico fortemente influenzato dalla componente retributiva del sistema di calcolo della pensione misto.

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Emanuele Terracciano

Nato ad Aversa (CE) il 22 agosto 1994 e laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Salerno. Collaboro con i siti di Content Lab dal 2015 occupandomi di sport, politica e altro.
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