Politica

Referendum Autonomia risultati : vince il si

Ieri, 22 Ottobre 2017 ha avuto luogo il referendum, in Veneto e in Lombardia, per l’autonomia.  Alla fine dell’iter, dopo la trattativa con il governo, sarà noto quante e quali materie di competenza statale passeranno alle stesse, ma l’ostacolo referendario è stato superato con successo. In entrambe le regioni , i sì sono stati enormemente più dei no: in Veneto i dati preliminari parlano di un 98% di sì, in Lombardia di un 95%.

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In Veneto ha votato ben oltre la metà degli aventi diritto. Luca Zaia dichiara: “Chiederemo l’autonomia su tutte e 23 le materie possibili, e i nove decimi delle tasse”. La rilevazione dell’affluenza alle 19 confermava già il superamento del quorum del 50% necessario per considerare valido il referendum sull’autonomia. Alle 23, chiusi i seggi, il dato era ancora maggiore, ha votato il 59.5% dei cittadini aventi diritto. La provincia che ha fatto registrare il maggior numero di votanti è stata Vicenza, seguita da Padova e Treviso. In fondo alla graduatoria Venezia.

Roberto Maroni, in Lombardia, ha registrato un’affluenza del 40% circa, in un referendum in cui non era previsto il quorum, inoltre lo stesso leader aveva detto di considerare soddisfacente una quota superiore al 34%. A portare più si sono stati i bergamaschi, probabilmente perché il sindaco Giorgio Gori, aveva invitato a votare Sì. Al seguito i lecchesi e bresciani. Per ultima Milano.

Un governo aperto alle trattative

In entrambi i casi, il risultato è stato come da previsione, con i sì tra il 95 e il 98%. Si tratta di un colpo che il governo deve assorbire, una situazione politica che va gestita. Il sottosegretario per gli Affari regionali, Gianclaudio Bressa prima ancora che venissero chiusi i seggi ha dichiarato che l’esecutivo è pronto ad una trattativa. “L’esito del referendum in Lombardia e Veneto, conferma l’importante richiesta di maggiore autonomia per le rispettive regioni. Il governo, come ha sempre dichiarato anche prima del voto di oggi, è pronto ad avviare una trattativa per definire le condizioni e le forme di maggiore autonomia e le relative, necessarie, risorse finanziarie, come del resto sta già avvenendo con la regione Emilia Romagna, che ha già approvato una legge di attuazione dell’articolo 116 comma III della Costituzione”.  

Il no di Giorgia Meloni

Dopo la Lega, che si intesta il successo, anche Debora Serracchiani (Pd), Renato Brunetta (Forza Italia), Gaetano Quagliariello (Idea), Stefano Parisi (Energie per l’Italia), Giovanni Endrizzi (M5S) si dicono soddisfatti per il risultato ottenuto. L’unica voce contraria è quella di Giorgia Meloni: “i referendum non sono stati un plebiscito, le riforme si fanno tutti insieme e non a pezzi”.

Va ricordato che i referendum in questione erano consultivi, la funzione da essi ricoperta sarà quella di dare a Maroni e Zaia maggiore forza nella trattativa che la Costituzione prevede con il governo.

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