Referendum gay Australia, sì ai matrimoni samesex?
Allo scoccare della mezzanotte tra il 14 e il 15 Novembre (ora italiana) saranno resi noti i risultati del sondaggio a favore dei matrimoni gay che ha coinvolto sedici milioni di australiani tra il 12 Settembre e il 7 Novembre.
Il quesito del Referendum
La domanda a cui rispondere per questa consultazione non obbligatoria era:”Dovrebbe essere cambiata la legge per permettere alle coppie dello stesso sesso di sposarsi?”
Qualora il “sì” vincesse il Parlamento dovrà prendere una decisione in merito, in caso contrario tutto resterà com’è.
L’esito della votazione non sarà, dunque, vincolante e il Parlamento potrebbe decidere di non prendere in considerazione le risposte degli elettori. Proprio per questa ragione, molte associazioni LGBT+ hanno aspramente criticato tale meccanismo, che più che una votazione sembra un modo per intercettare l’opinione degli australiani sui diritti degli omosessuali.
I sondaggi
Secondo il report di Essential Research e un sondaggio di Newspoll commissionato da The Australian, più del 60% degli australiani sarebbero a favore del matrimonio anche tra persone dello stesso sesso.
Un dato senza dubbio notevole, che fa dell’Australia uno dei Paesi più gay friendly del mondo insieme alla Spagna, la Germania e la Repubblica Ceca.
E gli oppositori? Sono in minoranza ma non mancano di farsi sentire. La campagna a favore del “no” è stata, negli scorsi mesi, al centro di molte polemiche a causa della diffusione di foto e immagini altamente offensive e per la divulgazione di dati relativi allo studio di un reverendo della Catholic University of America che sono però risultate essere prive di ogni attendibilità.
Intanto, nelle ultime ore, sui social cresce il fermento e si moltiplicano i tweet con l’hashtag #VoteYes.
La questione legata alla legalizzazione del matrimonio omosessuale in Australia è oggetto di dibattito da più di dieci anni: si riuscirà con queste votazioni ad uscire da una radicata posizione di stallo sulla questione?