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Reliquie di Giovanni Paolo II rubate a Brescia

Ancora una volta, non si ferma la cleptomania verso le reliquie di santi, questa volta è toccata alla reliquia di San Giovanni Paolo II. Il fatto è accaduto qualche giorno fa a Tignale piccolo paese della provincia di Brescia, a darne notizia è stato il parroco Don Giuseppe Mattanza proprio mentre si svolgevano i riti liturgici della domenica. Il tutto avvenuto ad una distanza di quattro mesi quando a Morialdo alcuni ladri fingendosi pellegrini hanno rubato una reliquia appartenente a San Giovanni Bosco.

Ladri di Reliquie

Tignale è un piccolo paesino della provincia di Brescia, dove in passato non risultano esserci stati furti del genere ma i ladri di reliquie non si fanno scrupoli, specialmente se appartenute ad una persona importante come Giovanni Paolo II. Come è avvenuto il fatto ? Anche in questo caso, i ladri si sono finti semplici pellegrini giunti in chiesa per pregare le reliquie del papa santo, ma il problema sta nel fatto che questi ultimi, sono rimasti all’interno dell’edificio religioso fino alla chiusura. Alle ore 18:30 infatti la chiesa viene regolarmente chiusa pertanto durante quel periodo, i ladri hanno avuto il tempo di agire approfittando delle porte chiuse e della non presenza di persone. Altro problema è la mancanza di un sistema di video sorveglianza per così iniziare delle ricerche mirate, fatto sta che il custode ha lanciato l’allarme soltanto il giorno dopo, ovviamente non poteva immaginare che potesse succedere un tale evento in un paese tranquillo come Tignale.

Le reliquie di San Giovanni Paolo II

Furto su commissione ?

Per gli inquirenti che stanno seguendo in carica le indagini, ci sarà da valutare l’entità del furto. Di che tipo di furto si tratta ? Su commissione o sgarbo al santo ? Ovviamente la pista più accreditata è la prima, stando alla figura alla quale sono appartenute le reliquie. A proposito di queste ultime, si tratta di un’ampolla contenente il sangue di San Giovanni Paolo II ma i ladri hanno preso anche oggetti sacri come candelabri e calici. Il parroco Don Giuseppe Mattanza a Bresciaoggi ha così dichiarato: “Si tratta di un atto gravissimo opera di sconsiderati che hanno privato il Santuario e l’eremo di Montecastello delle cose più care” ed ancora ha commentato: “È davvero un duro colpo per tutta la comunità alto gardesana perché negli ultimi tempi tanti fedeli venivano al Santuario proprio per la presenza delle reliquie di San Giovanni Paolo II e del beato Jerzy Popiełuszko, in uno dei pochi luoghi, o forse l’unico in tutta la Penisola, a custodire le loro reliquie”.

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