Attualità

Sottomarino ARA San Juan: nessuna speranza per l’equipaggio

La Marina argentina ha annunciato la fine delle operazioni di soccorso dell’equipaggio del sottomarino ARA San Juan, scomparso il 15 novembre scorso. Non ci sarebbero più speranze di ritrovare in vita i marinai e gli ufficiali che, da più di una settimana, avevano inviato l’SOS a Buenos Aires mentre stavano navigando nell’Atlantico del Sud.

Nessuna speranza di salvezza

Le operazioni di soccorso sono state interrotte, in quanto la Marina ha accertato che non è ipotizzabile la sopravvivenza umana per più di sette giorni a oltre 900 metri di profondità. I segnali percepiti nei giorni scorsi e ritenuti provenire dal sonar del San Juan non hanno consentito di localizzare in maniera precisa la fonte di tali emissioni sonore. A causa delle condizioni atmosferiche avverse, le unità di soccorso sono riuscite a fatica a monitorare costantemente la zona di mare compresa tra le isole Falkland e la Georgia del Sud. Nonostante il contributo fornito da diverse nazioni, la Marina argentina non è riuscita a ripristinare le comunicazioni con gli ufficiali del sottomarino. Con il passare dei giorni, le autorità di Buenos Aires hanno declassato l’operazione da “missione di recupero e soccorso” al livello di “missione di recupero“. L’obiettivo rimasto, di conseguenza, è il recupero del relitto.

Cordoglio internazionale

Profondo rammarico per la sorte dell’equipaggio del San Juan è stato espresso dal Presidente argentino Mauricio Macri. Egli ha ribadito che la Marina ha messo in campo tutte le risorse a disposizione per salvare i dispersi e che i soccorritori hanno dimostrato grande coraggio nello sfidare le tempeste dell’Atlantico del Sud pur di recuperare il sottomarino. Il Presidente ha affermato che la causa dell’incidente sarebbe stata una avaria ai motori a propulsione Diesel, avaria che avrebbe provocato un incendio a bordo e infiltrazioni di acqua. Alle operazioni di soccorso avevano partecipato le unità navali di diversi Paesi, dagli Stati Uniti al Cile, dall’Italia alla Russia.

Tag
Back to top button
Close
Close