Economia

Spending Review a rilento, la Cgia: “La spesa corrente è aumentata”

Spending review? Neanche tanto. Si perché da quanto emerge dai dati pubblicati dalla Cgia, le uscite correnti della pubblica amministrazione al netto degli interessi sul debito per il quinquennio 2010-2014 sono aumentate di 27,4 miliardi di euro. Un’enormità. Il rapporto con il prodotto interno lordo, poi, non è certo rassicurante: la spesa corrente, in Italia, incide per il 42,8% e per il 2014 ha toccato la cifra stratosferica di 692,4 miliardi di euro.

L’altro dato inquietante è legato alle spese in conto capitale … per intenderci, agli investimenti. In questo caso si passa dai 64,7 miliardi del 2010 ai 49,2 del 2014 per un calo di quasi 24 punti percentuali nel quinquennio. Il commento del segretario della Cgia di Mestre è chiaro: “Gli effetti della crisi hanno contribuito ad espandere alcune voci di spesa ma la tanto sbandierata spending review non ha sortito gli effetti sperati e, questi dati, minano il raggiungimento di un fondamentale obiettivo del Governo: il taglio delle tasse.”

A preoccupare, insomma, è la spesa corrente: quei soldi che l’Italia spende ma che, in realtà, non producono nulla, non generano valore. Bortolussi si augura una netta inversione di tendenza: “Senza una sforbiciata sulla spesa pubblica improduttiva, è impensabile che sia possibile ridurre il carico fiscale su famiglie e imprese.”

Massimo Esposito

Napoletano di nascita e cilentano d'adozione, è appassionato di letteratura sportiva e del Calcio Napoli. Nasce economista per svista con la grande necessità di comunicare e di trasmettere. Di condividere e di parlarne. Il tempo libero è dedicato alle sue grandi passioni, tra cui i cani. Massimo Esposito su Twitter
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