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Talebani, in Afghanistan controllano la produzione di oppio

L’ONU ha pubblicato un rapporto allarmante, relativo all’influenza dei Talebani sulla produzione e il commercio di oppio in Afghanistan. Tale attività ha sempre rappresentato il maggiore mezzo di finanziamento dei guerriglieri islamici. Lo sradicamento della coltivazione di oppiacei era uno degli obiettivi della coalizione internazionale, a guida americana, che, a partire dal 2001, si era impegnata a ricostruire il Paese asiatico dopo la guerra al Governo terroristico talebano.

Una influenza mai scalfita

Secondo il rapporto elaborato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per la lotta al crimine e alla droga, i Talebani continuano a finanziarsi grazie a un capillare controllo della produzione di oppio. Un controllo mai messo in discussione in questi anni, nonostante la presenza della coalizione internazionale.

Le coltivazioni di oppio più vaste si troverebbero nelle province di Helmand e Kandahar, nelle quali avrebbe origine il 90 % della produzione mondiale di oppiacei. Altre aree in cui il controllo talebano sarebbe predominante sono le province al confine con il Belucistan pakistano. Negli anni dell’occupazione e della ricostruzione, i contingenti stranieri presenti in Afghanistan hanno avviato diverse iniziative per convincere le famiglie che devono la loro sussistenza al commercio di oppio a cambiare attività e a sostituire quest’ultimo con lo zafferano. Tuttavia, i tentativi in questione, secondo l’Ufficio ONU, hanno avuto risultati minimi.

Il passo indietro americano

Nel 2014, il Presidente americano Obama aveva annunciato il ritiro delle truppe USA dall’Afghanistan, affermando che l’esercito di Kabul avrebbe, in poco tempo e grazie ai pochi istruttori statunitensi rimasti in loco, riacquistato il controllo del Paese. Dopo tale annuncio, gli osservatori internazionali hanno denunciato la disarmante impreparazione dei quadri militari nativi, composti, in larga misura, da analfabeti.

La corruzione del Governo locale e il peggioramento del quadro economico, specialmente nelle regioni montuose e periferiche, hanno ridato vigore all’avanzata dei Talebani. Ciò ha spinto il Presidente Trump a decidere, poco dopo il suo insediamento, l’invio di 15.000 uomini nel Paese asiatico, con il compito di fornire una adeguata preparazione militare alle truppe di Kabul.

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