Cinema

Trainspotting 2: Recensione del film di Danny Boyle

Abbiamo lasciato Mark (Renton) sul ponte di Edimburgo con 16000 sterline pronto a cambiare vita. E lo ha fatto ad Amsterdam. Dopo 20 anni la vita a Renton non gira tanto bene, e decide di tornare a casa, e sa che dovrà fare i conti col passato. Non gira affatto bene neanche al resto della compagnia.

Spud ha sempre problemi di droga, e non può vedere suo figlio e la compagna. Sick Boy truffa e ricatta le persone per poche migliaia di sterline. Begbie invece lo troviamo in carcere, ma sempre con lo stesso atteggiamento da ribelle e da uomo scontroso.  Anche se sono passati 20 anni molte cose sono cambiate , ma altre sono rimaste  le stesse. La vicenda si accende quando c’e il tanto atteso incontro tra Renton e Sickboy, e dopo una scazzottata e la restituzione più che giusta dei soldi sottratti 20 anni prima, i due hanno un progetto per rilanciarsi. Nel frattempo Begbie fugge dal carcere e si rimette a fare il suo vecchio lavoro, ma dopo poco tempo viene a sapere da Sickboy che Renton è tornato in città, e non vede l’ora di fargliela pagare. Spud si scopre il vero protagonista di questo film, che da meno zero si rimette  piano piano in piedi e lascia stare la droga per ripulirsi e poter far qualcosa di positivo nella sua vita. Questi sono gli ingredienti del film che potete gustarvi al cinema dal 23 febbraio. Un capolavoro per gli amanti dell’opera di Danny Boyle.

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