Attualità

Turchia, sparatoria in Università: quattro morti

Terrore in Turchia. Quattro persone sono state uccise all’Università Osmangazi di Eskişehir, nel nord-ovest del Paese. A compiere la sparatoria è stato Volkan Bayar, assistente ricercatore dell’ateneo, subito arrestato dalle forze di polizia. I fatti sono avvenuti all’interno della Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università: a perdere la vita, secondo i media locali, sono il vicepreside, il segretario e due docenti.

Non si tratta di terrorismo: secondo il rettore dell’ateneo, Hasan Gonen, alla base della sparatoria ci sarebbero dei dissidi con i colleghi. Bayar, dopo essere arrivato armato al terzo piano dell’edificio, ha aperto il fuoco all’interno dell’ufficio del preside, colpendo a morte il vicepreside, il segretario e poi, in seguito i due docenti. Il preside della Facoltà che, secondo i media locali, era un altro obiettivo dell’uomo, non si trovava solo per caso nell’ufficio dove è avvenuta la strage. Sempre secondo la stampa turca, ci sarebbero altri tre feriti ma non si sa ancora nulla sulle loro condizioni. Gonen ha affermato che Bayar era già sotto indagine interna all’Università di Eskişehir dopo aver accusato alcuni membri dello staff dell’ateneo di essere convinti sostenitori di Fetullah Gulen, il predicatore trasferitosi negli Stati Uniti, accusato dal presidente della Turchia Erdogan di essere l’ideatore del golpe per rovesciare il governo nel luglio 2016.

E’ l’ennesima sparatoria all’interno di una scuola dall’inizio dell’anno, un problema che diventa sempre più globale: solo negli Stati Uniti, da gennaio 2018, sono state ben 17 le sparatorie con morti o feriti. Secondo la Cnn, nello stato a stelle e strisce, la media è di 1,7 sparatorie a settimana.

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