Cronaca

Referendum Catalogna: Guardia Civil contro governo, manifestanti in piazza

Risvolti sempre più neri per la Catalogna. Dopo un crescendo di tensioni e battibecchi politici, perquisizioni e contrasti, oggi sono stati arrestati dodici funzionari della Generalitat catalana, tra cui il numero tre del governo catalano Josep Maria Jové.

Puigdemont, il presidente catalano, ha immediatamente convocato il governo per decidere il da farsi; al momento anche comunicare per il governo sembra impossibile. La Guardia Civil, infatti, è presente anche al Centro delle Telecomunicazioni Regionali.

La tensione era altissima già a partire da ieri, quando i primi avvisi di garanzia sono stati recapitati ai sindaci catalani che appoggiano la consultazione. Secondo fonti governative sarebbero state anche sequestrate altre aziende che stampavano schede elettorali per il primo Ottobre.

 

Barcellona, la rabbia dei manifestanti

Non appena è stata diffusa la notizia del raid della polizia via Twitter migliaia di manifestanti hanno affollato la Rambla. Per ora non si registrano scontri, ma il clima non è dei migliori. Attivisti di ogni età hanno esposto striscioni inneggianti alla libertà di voto e bandiere della Catalogna in segno di protesta. Disordini anche nei pressi dei palazzi del potere. In piazza anche parecchi parlamentari e sindacalisti in segno di protesta.

Il presidente del sindacato CCOO Pacheco ha accusato il governo centrale di reprimere la Catalogna tramite manovre finanziarie e di polizia allo scopo di creare consenso al PP, il partito di Rajoy.

Referendum, le reazioni della politica

La sindaca di Barcellona Ada Colau ha definito le operazioni uno “scandalo democratico”, chiedendo, in catalano, di liberare le istituzioni governative. La prima cittadina non ha dubbi ad addure “motivi politici” al gesto. Anche Jaume Clotet, direttore della comunicazione governativa, ha pubblicato in rete foto e video della protesta pacifica.

“La crisi incalza” ha scritto il funzionario su Twitter. Il premier Rajoy non è entrato nel merito della questione, in quanto “il governo fa rispettare il volere della magistratura”. Non a torto vengono scritte queste parole, in questi giorni concitati è dalla magistratura spagnola che arrivano gli ordini esecutivi. A meno di due settimane dal primo ottobre, la Spagna vive alcuni dei suoi giorni più duri.

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Matteo Squillante

Napoletano di nascita, attualmente vivo a Roma. Giornalista pubblicista, mi definisco idealista e sognatore studente di Storia e Culture Globali presso l'Università di Roma Tor Vergata. Osservatore silenzioso e spesso pedante della società attuale. Scrivo di ciò che mi interessa: principalmente politica, cinema e temi sociali.
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