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Decreto Legge n. 19 del 25 marzo 2020: il testo in pdf del provvedimento

Il testo del Decreto Legge del 25 marzo che prevede un inasprimento delle sanzioni e delle limitazioni

Il testo del Decreto Legge del 24 marzo 2020, pubblicato il 25 marzo in Gazzetta Ufficiale mette in ordine i provvedimenti contro il Coronavirus

Il Governo è intervenuto con un nuovo Decreto Legge che punta a dare un aspetto più organico alle tantissime norme emanate in questo periodo di crisi. La prima novità è relativa alle sanzioni da infliggere ai trasgressori del divieto di circolazione, sanzione che adesso può arrivare fino a €3000. Andiamo a vedere nel dettaglio cosa prevede questo nuovo provvedimento del Governo.

Cosa prevede il Decreto Legge 25 marzo?

Il Decreto Legge n. 19 del 25 marzo 2020 prevede un inasprimento delle sanzioni economiche nei confronti dei trasgressori delle restrizioni contro il contagio, la possibilità da parte delle Regioni di prendere in autonomia provvedimenti più severi e regola i rapporti tra il premier e il Parlamento durante questo periodo di crisi.

Decreto 25 marzo: sanzioni più severe

Come detto, le sanzioni economiche da applicare alle persone sorprese a circolare senza esserne autorizzate salgono fino €3000. Le indiscrezioni che giravano nelle ore antecedenti la conferenza stampa di Conte parlavano addirittura di €4000 come lite massimo ma, evidentemente, deve esserci stata una mediazione all’interno del Consiglio dei Ministri per rivedere un po’ questa cifra. Ovviamente l’importo delle multe non sarà fisso ma oscillerà tra i €400 e, appunto, i €3000. Decade la possibilità di fermo amministrativo di auto o moto.

Le Regioni possono applicare ordinanze più restrittive

Le Regioni, in virtù di questo Decreto Legge, potranno applicare delle ordinanze anche più severe rispetto a quelle nazionali. Ovviamente ciò non significa delegare alle autorità locali la gestione dell’emergenza: infatti, come affermato dal premier Conte, il Governo manterrà il suo ruolo di omogenizzazione dei provvedimenti su tutto il territorio nazionale riservandosi il diritto di confermare o meno le varie ordinanze regionali.

Lo scopo di questa scelta è ovviamente quella di coinvolgere le Regioni e permettere loro di intervenire tempestivamente in caso la situazione sul territorio dovesse precipitare velocemente. Come molte voci dal mondo della scienza ci dicono, è probabile che il picco dei contagi arriverà in periodi diversi nelle varie zone d’Italia e, pertanto, sarà necessario muoversi tenendo presenti le esigenze del territorio.

Tra le altre misure adottabili al fine di contrastare il diffondersi del contagio da coronavirus nel nostro paese, il decreto del 24 marzo prevede la possibilità di prevedere ulteriori limitazioni per periodi predeterminati e di durata non superiore a 30 giorni, le seguenti misure:

  • la limitazione della circolazione delle persone, il divieto assoluto di allontanarsi dalla propria abitazione per i soggetti in quarantena perché contagiati e la quarantena precauzionale per le persone che hanno avuto contatti stretti con soggetti contagiati;
  • la sospensione dell’attività, la limitazione dell’ingresso o la chiusura di strutture e spazi aperti al pubblico quali luoghi destinati al culto, musei, cinema, teatri, palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, impianti sportivi, sale da ballo, discoteche, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, centri culturali, centri sociali, centri ricreativi, parchi, aree gioco, strade urbane;
  • la limitazione, la sospensione o il divieto di svolgere attività ludiche, ricreative, sportive e motorie all’aperto o in luoghi aperti al pubblico, riunioni, assembramenti, congressi, manifestazioni, iniziative o eventi di qualsiasi natura;
  • la sospensione delle cerimonie civili e religiose e la limitazione o la sospensione di eventi e competizioni sportive, anche se privati, nonché di disciplinare le modalità di svolgimento degli allenamenti sportivi all’interno degli stessi luoghi;
  • la possibilità di disporre o di affidare alle competenti autorità statali e regionali la riduzione, la sospensione o la soppressione dei servizi di trasporto di persone e di merci o del trasporto pubblico locale;
  • la sospensione o la chiusura dei servizi educativi per l’infanzia, delle scuole di ogni ordine e grado e delle istituzioni di formazione superiore;
  • la limitazione o la sospensione delle attività delle amministrazioni pubbliche, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
  • la limitazione, la sospensione o la chiusura delle attività di somministrazione o consumo sul posto di bevande e alimenti, delle fiere, dei mercati e delle attività di e di quelle di vendita al dettaglio, garantendo in ogni caso un’adeguata reperibilità dei generi alimentari e di prima necessità da espletare con modalità idonee ad evitare assembramenti di persone;
  • la limitazione o la sospensione di ogni altra attività d’impresa o di attività professionali e di lavoro autonomo;
  • la possibilità di applicare la modalità di lavoro agile a ogni rapporto di lavoro subordinato anche in deroga alla disciplina vigente;
  • l’obbligo che le attività consentite si svolgano previa assunzione di misure idonee a evitare assembramenti di persone, di garantire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale e, per i servizi di pubblica necessità, laddove non sia possibile rispettare tale distanza interpersonale, previsione di protocolli di sicurezza anti-contagio, con adozione di strumenti di protezione individuale.

Quando riferirà Conte in Parlamento?

Giuseppe Conte si è assunto l’impegno di riferire ogni quindici giorni al Parlamento sui provvedimenti presi per far fronte all’emergenza. Ovviamente il premier potrà essere sostituito da un ministro delegato in caso di indisponibilità o se all’attenzione delle Camere dovesse essere portato uno specifico provvedimento. Conte si è impegnato inoltre a tenere costantemente aggiornati dell’evolversi della situazione Roberto Fico e Elisabetta Casellati.

Il testo del decreto legge nr. 19 del 24 marzo 2020 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 25 marzo 2020

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Emanuele Terracciano

Nato ad Aversa (CE) il 22 agosto 1994 e laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Salerno. Collaboro con i siti di Content Lab dal 2015 occupandomi di sport, politica e altro.
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