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Facebook ha disabilitato gli account della Social Data Hub per vendita non autorizzata dati utenti

Facebook ha disabilitato 66 profili e pagine gestiti dalla Social Data Hub, la compagnia russa che sta vantando la vendita non autorizzata di dati degli utenti che ha estrapolato senza permesso dalla piattaforma del social network. Per di più la società di Menlo Park ha inviato una lettera di cessazione delle attività alla Social Data Hub, il cui CEO Artur Khachuyan ha dichiarato che la compagnia russa è paragonabile a Cambridge Analytica.

Facebook sta indagando su quali siano le informazioni dei privati che sono state sottratte illegalmente dalla compagnia russa, secondo quanto ha detto il portavoce della società di Menlo Park Matt Steinfeld. Infatti è stato supposto che la tipologia di dati degli utenti potrebbe variare dalle informazioni divulgate pubblicamente sui profili dei privati ai contenuti condivisi privatamente nella cerchia dei followers, in base ai metodi utilizzati dalla Social Data Hub per analizzarli.

Il ‘data scraping’ in tutte le sue configurazioni continua a essere una sfida su Internet.”, ha affermato Facebook in una nota formale. “Poiché è un fenomeno difficile da prevenire prima che capiti e complicato da rilevare una volta che è capitato, lavoreremo più rigorosamente con altre imprese informatiche e con altri esperti indipendenti per condividere e ampliare le nostre conoscenze in modo da impedire più efficacemente la sottrazione illegale di dati degli utenti.”.

Sul suo sito web la compagnia russa ha sostenuto di essere in possesso di una copia della “parte russa della piattaforma del social network”, così come delle informazioni dei privati che provengono da altri portali online che sono stati sviluppati negli Stati Uniti (tra cui Twitter e Tumblr) e dai servizi di rete che stanno avendo successo in Russia (cioè Odnoklassniki e VKontakte).

Inoltre in una dichiarazione spedita via email il CEO della Social Data Hub ha detto che la compagnia russa non ha estrapolato senza permesso dalla piattaforma del social network i dati degli utenti che abitano al di fuori della Russia. “Nessuno ha sottratto illegalmente le informazioni dei privati dai profili di Facebook, fatta eccezione per i dati degli utenti che risiedono in Russia.”, ha affermato Artur Khachuyan, spiegando che nel suo paese ciò è consentito dalla legge federale n. 152 che potrebbe raffrontare al GDPR.

Comunque Facebook ha sostenuto in una dichiarazione ufficiale che prevede di trovare e di rimuovere ancora altro materiale dalle pagine della Social Data Hub sulla piattaforma del social network, nel tentativo di recuperare e di proteggere le informazioni dei privati che la compagnia russa ha estrapolato senza permesso.

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