Cronaca

Modena, ucciso ventenne cinese: fermati tre minorenni

Uno a Modena e due a Prato, sono tre i minorenni fermati, al momento, per l’omicidio del ventenne cinese ritrovato, sabato 25 novembre, dentro ad una valigia in un appartamento nel centro di Modena situato in Piazza Dante. Nel frattempo, sono in corso le ricerche per arrestare anche gli altri due che potrebbero aver partecipato al delitto: il ventenne “fidanzato” della vittima ed un minorenne.

 

Il procuratore capo di Modena Lucia Musti ha dichiarato: “Indaghiamo per omicidio pluriaggravato. Tre minorenni sono stati fermati: due a Prato, una Modena. Altre due persone, non sappiamo se minorenni o maggiorenni, sono ricercate”.

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Il delitto

Secondo la ricostruzione degli investigatori, il delitto sarebbe avvenuto intorno alle 15.30 di sabato 25 novembre in un appartamento situato in Piazza Dante 29 a Modena. La vittima Congliang Hu, conosciuto da tutti come “Leo”, figlio della compagna di un noto avvocato modenese, si trovava in camera sua con alcuni amici. In casa si trovavano anche la madre ed il suo compagno. Non si sa cosa hanno fatto i ragazzi, ma sembra che ad un certo punto, a causa del silenzio proveniente dalla camera del ragazzo, l’avvocato si sia affacciato dalla stanza nella quale era assieme alla madre della vittima e ha visto uscire di corsa due degli amici. A quel punto, l’avvocato e la donna entrando in camera del ragazzo hanno scoperto il delitto: il corpo di Leo è stato ritrovato privo di vita nascosto dentro un borsone sportivo. Non ci sono tracce di violenza sul corpo del ragazzo. Il medico legale non ha trovato segni di ferite da arma da fuoco o coltello né segni di soffocamento, ma solo un rivolo di sangue fuoriuscito dal naso. Quindi, nonostante si conosca il movente, sembra ancora poco chiara invece la dinamica del delitto.

Il movente

Il movente che sta dietro all’omicidio del ventenne cinese è di natura sessuale. Uno dei possibili autori dell’omicidio, infatti, aveva una relazione con la vittima. L’interruzione di questa relazione, decisa appunto da uno da uno dei presunti autori, aveva portato la vittima a minacciarlo di rivelare la sua omosessualità.

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