Monza, 21 arresti per tangenti nell’asse Brianza-Calabria
Ventuno persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Monza per associazione a delinquere finalizzata a reati tributari e fallimentari, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e corruzione. Ora dieci sono in carcere, tra cui due avvocati e un ex magistrato.
Il gruppo è stato denunciato da una lista d’opposizione di un Comune della provincia di Monza per via di presunte irregolarità nell’esecuzione di lavori pubblici portati a termine in modo non conforme al capitolato. In cambio pubblici ufficiali avrebbero preso tangenti.
Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Monza e condotta dalle Fiamme Gialle monzesi, hanno portato alla luce “un articolato gruppo societario riconducibile ad un noto imprenditore edile”. Al comando dell’associazione ci sarebbe infatti Giuseppe Malaspina, residente in Brianza e titolare della Gimail, accusato di “aver emesso fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di circa 95 milioni di euro, con distrazioni patrimoniali per un valore di 234 milioni di euro”. A suo seguito ci sarebbero altre 30 persone (di cui 21 arrestate) residenti nelle province di Milano, Monza e Brianza, Lecco, Bologna, Asti e Reggio Calabria.
Il Malaspina è già noto come protagonista nelle cronache locali: negli anni Settanta venne condannato a 14 anni di arresto per omicidio e di recente il suo nome venne collegato a una vicenda a Correzzana. Sembra proprio che quest’ultima vicenda abbia innescato l’indagine dell’operazione che è stata chiamata “Domus aurea“.