Attualità

Acquarius a Valencia, polemiche sui social

La clamorosa, quanto discutibile, decisione del Ministro degli Interni, Matteo Salvini, di chiudere i porti italiani e non permettere lo sbarco della nave ONG Aquarius con a bordo 600 migranti sta suscitando numerose polemiche sui social.

Dal suo profilo Twitter, oltre che Facebook, Salvini aveva lanciato un hashtag molto forte e significativo: “#chiudiamoiporti“. Poche parole per far capire come un’emergenza umanitaria di primissimo livello non sarebbe stata accolta dall’Italia.

Per fortuna a scongiurare il disastro umanitario ci ha pensato il neo premier spagnolo, Sanchez, che ha deciso di far attraccare la nave presso il porto di Valencia. A bordo dell’Acquarius vi sono oltre 200 migranti tra donne, bambini e giovani minori.

La risposta social

La risposta degli internauti non si è fatta attendere molto e subito è stato lanciato un contro-hashtag “#umanitaperta“. “Ora in TT c’è e non chiudiamo i porti. Non cambiamo di certo il mondo con un Tweet ma è importante far sentire la nostra voce e contrastare chi ci vuole disumani. È una piccola vittoria di attivismo digitale. Parliamo anche di questo non solo di odio sui social” – pubblicano gli attivisti social che chiedono più rispetto per la vita altrui.

Ogni bambino, uomo, donna che morirà in mare dovrai averlo sulla coscienza!!!!” è il tweet indignato di una giovane donna che non si spiega come possa esserci tanta politica quando in gioco ci sono delle vite.

Peggio, forse più di cattivo gusto, è paragonare queste persone, che scappano da guerra, morte, carestia ai nostri precari: “Voi radical shit invece non avete sulla coscienza i giovani italiani precarizzati dalla Legge Treu e devastati dalle varie sinistre golpiste,che impediscono loro un’esistenza dignitosa per farsi famiglia e fare figli che siano ITALIANI?Ah,no,voi volete gli africani.

Razzismo, odio, rabbia e indignazione corrono per i social in un susseguirsi di polemiche e battibecchi mentre 629 persone sono bloccate in mare aperto da sabato. “Vergogna, disumanità, ignoranza. Giocare con 629 persone, con i bambini, con le donne incinte. La tua perenne campagna elettorale fa schifo. Migrare non è reato, non sei migliore solo perché t’ha detto culo e sei nato qua e hai in branco di pecore al seguito. Vergognati” – è la risposta giusta per un braccio di ferro che non dovrebbe risolversi così.

I sindaci dicono SI

Avevano detto il loro SI i sindaci di Catania, Livorno, Taranto affinché la nave dell’ONG potesse attraccare. Erano palesemente andati contro il dictat del ministro degli Interni e avevano acconsentito anche allo sbarco dei migranti.

Agisce al limite della legalità” – tuona il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, ben consapevole che un aiuto umanitario in un’emergenza non può essere negato.

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