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Facebook è stato citato in giudizio dal procuratore capo di Washington DC per il caso Cambridge Analytica

Ieri, mercoledì 19 dicembre 2018, il Procuratore Generale del Distretto di Columbia, Karl Racine, ha depositato la causa contro la compagnia di Mark Zuckerberg, secondo quello che ha dichiarato il Washington Post nelle scorse ore.

Facebook è stato citato in giudizio dal procuratore capo di Washington DC per il caso Cambridge Analytica.

Il pubblico ministero della capitale degli Stati Uniti ha avanzato una domanda giudiziale contro la compagnia di Mark Zuckerberg nella prima mossa che le istituzioni statunitensi abbiano realizzato in maniera incisiva in modo da punire Facebook per il suo ruolo nello scandalo di Cambridge Analytica.

Il Procuratore Generale del Distretto di Columbia, Karl Racine, ha accusato la compagnia di Mark Zuckerberg di consentire a terze parti la raccolta illecita di dati personali di decine di milioni di utenti.

Questa azione si aggiunge a una serie di indagini normative che sono seguite a un anno pieno di errori in materia di privacy e di sicurezza.

Un portavoce di Facebook ha detto alla BBC: “Stiamo controllando la denuncia e aspettiamo di continuare le nostre discussioni con gli avvocati a Washington DC e altrove.”.

Oltre a questa causa, la compagnia di Mark Zuckerberg è messa sotto esame dalla Securities and Exchange Commission, dalla Federal Trade Commission e dal Department of Justice.

Per esempio, nel Regno Unito Facebook è stata multata per 500.000 sterline per il caso Cambridge Analytica, cioè con la sanzione massima che è possibile imporre per il regolamento britannico.

Tornando negli Stati Uniti, secondo gli esperti del Washington Post il giudizio del procuratore capo di Washington DC potrebbe essere modificato per includere le più recenti ammissioni di falle nella sicurezza dei dati, incluse le ulteriori rivelazioni che sono state pubblicate dal New York Times circa il fatto che il gigante della tecnologia non ha smesso di condividere i dettagli degli account con Netflix e Spotify.

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