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Google+: a rischio la privacy di 52,2 milioni di utenti, chiusura entro 4 mesi

Google+ ha appena subito un prematuro epilogo per colpa di un nuovo malfunzionamento del sistema che ha messo a rischio la privacy di 52,2 milioni di utenti e ha indotto alla chiusura entro 4 mesi. Purtroppo, il social ha già vissuto un analogo episodio per via di un primo bug del software che ha esposto i dati dei profili dei privati tra il 2015 e il 2018, secondo le informazioni che ha svelato il The Wall Street Journal lo scorso 8 ottobre 2018.

La falla ha posto alla mercé di terze parti “nome, indirizzo e-mail, occupazione ed età” prima di 500 mila e poi di 52,2 milioni di account costringendo il colosso di Mountain View ad anticipare lo spegnimento del social da agosto ad aprile. Fortunatamente, gli sviluppatori hanno deciso di velocizzare la chiusura delle API di Google+, cioè le interfacce di programmazione delle applicazioni che saranno dismesse nei seguenti 90 giorni.

Ciò significa che le funzioni che coinvolgono il social sulle piattaforme saranno interrotte entro marzo. Successivamente, Google+ sarà trasformato da servizio pubblico (versione Consumer) a prodotto aziendale (versione Enterprise) e il colosso di Mountain View sarà impegnato a realizzare uno strumento per la gestione e la migrazione dei dati.

Gli utenti in possesso dei profili che sono stati resi “vulnerabili” saranno contattati nelle prossime ore e saranno informati sulle migliori azioni per tutelare la propria privacy ma in ogni caso il social ha precisato che “nessuna terza parte ha compromesso i nostri sistemi e non abbiamo alcuna prova che gli sviluppatori che inavvertitamente hanno avuto accesso per sei giorni ne fossero consapevoli o ne avessero abusato in qualche modo”.

 

La verità sulle ragioni dello spegnimento di Google+

 

Riguardo alla vicenda dello scandalo sul social, David Thacher, vice-presidente del product managment della compagnia, ha solamente dichiarato che “abbiamo risolto il problema entro una settimana dalla sua introduzione”, senza il minimo sbilanciamento. Invece, un anonimo portavoce del colosso di Mountain View ha apertamente affermato che una recente revisione del Privacy and Data Protection Office della compagnia ha evidenziato che “esistono delle sfide significative nella creazione e nel mantenimento di un Google+ di successo che soddisfi le aspettative dei consumatori” e che “considerate queste sfide e il bassissimo utilizzo della versione Consumer di Google+ abbiamo deciso di eliminare la versione Consumer di Google+”, il che spiegherebbe tutto.

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