Moda

Abito di Biancaneve disegnato da Alberta Ferretti

Il 20 novembre il Saks Fifth Avenue a New York inaugurerà 14 vetrine dedicate a “Biancaneve e i sette nani” per l’ ottantesimo anniversario dell’ uscita del lungometraggio Disney. In una di queste farà la sua comparsa in anteprima l’ abito pensato per la principessa dalla stilista Alberta Ferretti. Le vetrine rimarranno allestite per tutto il periodo natalizio, fino al 2 Gennaio 2018.

Biancaneve firmata Ferretti

La fanciulla “bianca come la neve, rossa come il sangue e dai capelli neri come l’ ebano”, protagonista della fiaba dei fratelli Grimm e del famoso cartone Disney, ha ispirato la talentuosa stilista italiana per una nuova creazione.

L’ elegante abito ha il colore del cielo di una notte d’ estate, è tutto ricamato con piccole stelle; è in tulle di seta, leggero e trasparente, con soffici maniche corte a sbuffo. L’ outfit è completato da una cappa in velluto, su cui è raffigurato il castello della principessa in un’ atmosfera da sogno fatta di rami, piume e stelle.

Ottantesimo anniversario di “Biancaneve e i sette nani” Disney

In occasione di questa occorrenza anche Milano ospita un evento. Il Museo Wow Spazio Fumetto (in Viale Campania, 12) presenta la mostra “Sogno e avventura” dedicata a tutte le principesse Disney. L’esposizione è iniziata il 14 ottobre e continuerà fino al 25 febbraio 2018.

Saranno presenti disegni originali, manifesti cinematografici, libri d’epoca, fumetti e persino alcuni plastici dei castelli delle favole; si potranno poi ascoltare fiabe e vedere video. Oltre ai personaggi Disney anche gli autori delle fiabe originali saranno protagonisti della mostra: i fratelli Grimm, Christian Andersen, Charles Perrault.

Dalla fiaba alla realtà…

La storia di Biancaneve dei fratelli Grimm secondo alcuni studiosi affonda le sue radici nella realtà. Forse Biancaneve era una nobile tedesca vissuta nel 1700 a Lohr,  Maria Sophia von Erthal.

L’ incantevole fanciulla aveva una perfida matrigna,che la costrinse a lasciare il suo castello e ad andare a vivere nei boschi attorno; qui c’erano delle miniere dove lavoravano bambini e uomini di bassa statura, i nostri nanetti!                                                      Il castello dei von Erthal è visitabile e al suo interno si può vedere lo “specchio parlante” della matrigna, un giocattolo di moda in quell’epoca: vi si potevano registrare delle frasi e poi fagliele ripetere.

Una leggenda belga va aggiunta alla nostra storia, quella dello Stregone dei meli. Per scoraggiare i bimbi a rubare le mele gli si raccontava che questo stregone avvelenava i dolci frutti in modo da causare terribili dolori di gola e stomaco a chi li avesse colti e mangiati impunemente…forse da qui l’ idea della famosa mela mortale!

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Gaia Cattaneo

Studio Storia presso l’ Università degli Studi di Milano. Le miei passioni sono leggere e scrivere. Amo viaggiare e partecipare a mostre ed eventi. “Non si scrive perché si ha qualcosa da dire ma perché si ha voglia di dire qualcosa”, Emil Cioran
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