Arrestati leghisti in Sicilia per voto di scambio
A poche ore dall’inizio delle consultazioni per formare il nuovo governo, arriva un duro colpo alla Lega di Salvini. Infatti i carabinieri del nucleo mobile di Palermo hanno arrestato l’ex deputato del consiglio regionale della Sicilia Salvino Caputo, dirigente di “Noi con Salvini“, suo fratello, Mario Caputo, facente parte dello stesso movimento, candidato ma non eletto alle ultime elezioni dell’ARS, e Benito Vercio, indicato dai Pm come il procacciatore di voti nel termitano.
L’accusa
Nel corso delle indagini è emerso una vera e propria rete atta alla compravendita di voti da parte dei leghisti. Le promesse sarebbero sempre quelle, in una regione dove lavoro e servizi scarseggiano, le leve usate per avere i voti. Non a caso sarebbero 12 gli episodi accertati di compravendita di voti in cambio di lavoro, magari a tempo indeterminato nel pubblico, o favoritismi su servizi necessari quali la sanità, messi in atto da due fratelli Caputo con l’ausilio e l’intervento di altri indagati.
L’ex parlamentare, nonché avvocato di Monreale, commissario straordinario per i comuni nella provincia di Palermo del Movimento leghista durante le elezioni della scorsa primavera, è attualmente agli arresti domiciliari su richiesta della Procura della Repubblica di Termini Imerere in attesa di ulteriori accertamenti e coinvolgimenti di altri esponenti.