Autobomba scoppia a Limbate in provincia di Vibo Valentia
Un messaggio chiaro della n’drangheta quello recapitato nel tardo pomeriggio di oggi a Limbate, paese in provincia di Vibo Valentia. Un auto, una ford Fiesta a metano, è esplosa squarciando l’aria. La deflagrazione però non è avvenuta per un malfunzionamento del sistema, bensì nel portabagagli è stata posizionata una bomba.
Mentre l’auto veniva divorata dalle fiamme, Matteo Vinci, prossimo candidato alle elezioni comunali di Limbate, rimane ucciso da quell’esplosione, mentre il padre, settantenne, rimane ferito. Dalle prime ricostruzioni Vinci avrebbe perso l’uso delle gambe nell’esplosione e in seguito a ciò non abbia fatto in tempo ad uscire dall’auto mentre bruciata dalle fiamme.
A dare l’allarme è stato proprio il padre di Matteo Vinci, che dopo l’esplosione ha avvertito la moglie e allertato le autorità competenti. Sul posto sono arrivati polizia e vigili del fuoco e i primi rilievi non hanno lasciato nessun dubbio: è opera di un clan mafioso.
Il clan Mancuso
Per questo motivo è stato chiamato il PM Mancuso del distretto anti-mafia di Catanzaro che ha preso subito il comando delle indagini. Limbate è uno dei comuni a più alta densità di criminalità organizzata. Il padre, Francesco Vinci, ex rappresentante di medicinali, non è stato in grado di rispondere a nessuna domanda degli inquirenti prima di essere trasportato nel centro di grandi ustioni dell’ospedale di Vibo Valentia. Solo nei prossimi giorni potrà fornire una versione dell’accaduto e dei probabili moventi.
La zona è sotto il controllo del potentissimo Clan Mancuso (nulla a che vedere con il PM), ma Vinci non sembrava essere collegato né al clan, né essere immischiato negli affari del clan. Eppure Matteo vi è finito in mezzo. Sara Mancuso, sorella del boss, ha appezzamenti di terreno confinanti con quelli dei Vinci. Su quelle zolle gli uomini del clan avevano messo gli occhi e provato a convincere, con le buone, la famiglia Vinci a venderle, inutilmente però
Gli screzi con i Vinci
Nel novembre del 2017 Francesco Vinci e Sara Mancuso hanno avuto un’accesa discussione, che è sfociata in una lite con accoltellamento di Vinci. Quest’ultimo e Sara Mancuso finirono in carcere quel qualche giorno, poi rilasciati in seguito. La causa fu, come ora, l’appezzamento di terreno confinante.
Al momento però nessuno si sbilancia e le indagini proseguono. Un territorio martoriato, quello vibonese, dal ramo più violento e sanguinario della n’drangheta che forgia sempre nuovi killer giovani e più spietati che mai.